Page 1265 - Shakespeare - Vol. 2
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CORRADO

          Be’, la moda è la moda.



              BORRACCIA
          Allora è come dire che un fesso è fesso. Ma non ti sei capacitato che questa
          moda è un ladro fetente?



              PRIMA GUARDIA
          (a  parte)  Fetente?  Questo  nome  lo  conosco.  È  uno  che  ha  fatto  il  ladro

          sett’anni  e  ora  se  la  spasseggia  come  un  signorino.  Lo  ricordo  bene  il  suo
          soprannome.



              BORRACCIA
          Hai sentito qualcuno?



              CORRADO
          Ma va, è stata la banderuola sulla casa.



              BORRACCIA
          Ti stavo dicendo, non ti capaciti che la moda è un ladro fetente, che fa girare
          la capoccia a tutte le teste calde tra i quattordici e i trentacinque? Che a volta

          li camuffa come i soldati del faraone nelle pitture affumicate, e un’altra volta
          come i preti di Bal dentro la vetrata della chiesa vecchia, e una terza come lo
          sbarbato  Ercole  negli  arazzi  zozzi  e  mangiati  dai  vermi,  che  tiene  una
          braghetta massiccia come il suo bastone?



              CORRADO

          Tutto questo lo capisco, e so che la moda la consuma più roba che l’uomo.
          Ma tu stesso non sei mica imbriacato di moda, che mi cambi discorso dalla
          tua storia a queste storie di moda?



              BORRACCIA
          Ma quando mai, quale cambiare! Devi sapere che stanotte mi sono filata la
          Margherita, la cameriera di Ero, e chiamandola Ero. Lei mi sporgeva le zinne

          dal balcone della sua padrona, mi dava mille volte la buonanotte − ma ora
          racconto proprio da fare schifo − che anzitutto ti dovrei dire come il Principe,
          Claudio  e  il  padrone  se  ne  stavano  lì  piantati,  piazzati  e  indiavolati  dal
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