Page 1228 - Shakespeare - Vol. 2
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BENEDETTO
Oh guarda! Ora va menando come il cieco al quale il ragazzo ha fregato la
polpetta, e lui bastona il palo.
CLAUDIO
Se non vuoi lasciarmi me ne vado io.
Esce.
BENEDETTO
O poveraccio, ora va a strisciare nella frasca come un uccelletto ferito! Però,
mi meraviglio che la signora Beatrice mi conosca e non mi riconosca! Il
buffone del Principe! Guarda tu! Ma sì, mi chiaman così perché son sempre
allegro, può essere. Già ma così corro il rischio di farmi torto. Ma non è vero
niente. È la natura di lei, selvaggia, amara pure, che dà a tutti i suoi occhi e
così mi sparla. Ma stavolta lo trovo il modo di vendicarmi.
Entra Don Pedro con Leonato e Ero.
DON PEDRO
Dov’è il Conte, signor cavaliere? Lo hai visto?
BENEDETTO
Come no, illustrissimo, ho fatto la parte di madama Chiacchiera. L’ho trovato
qui, triste come un capanno in una riserva di caccia. Gli ho detto la verità,
almeno credo, che vostra grazia aveva vinto il consenso di questa ragazza, e
mi son anche profferto di accompagnarlo a un salice piangente, vuoi per
confezionarsi una corona di cuore infranto, ovvero per farsi il frustino col
quale merita di frustarsi.
DON PEDRO
Frustarsi! E che ha fatto di male?
BENEDETTO
Eh, ha fatto come lo scolaretto che ha trovato un nido e per contentezza lo
mostra al compagno che glielo frega.
DON PEDRO