Page 1170 - Shakespeare - Vol. 2
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197 III,  ii,  224  Intende  quaranta  scellini:  due  sterline.  Wilson  suggerisce  che  Mouldy  fa  vedere  uno
                 scellino a Bardolph.
            198 III, ii, 230 Proverbiale, come sopra, We owe God a death (dov’è un bisticcio su death,  morte,  e
                 debt,  debito,  cfr.  1, V, i, 126). Diverso il linguaggio ma simile il ragionamento fatalistico nell’ultima
                 battuta di Hamlet prima del duello con Laertes (Hamlet, V, ii, 215-220). Notare il contrasto comico
                 fra  il  nome  (e  presumibilmente  l’aspetto)  del  personaggio  e  il  suo  ardimento.  Sulla  scena  a  volte
                 Feeble viene fatto addirittura balbettare.

            199 III, ii, 269 Era la rappresentazione di un gruppo che si esibiva ogni anno con l’arco, i cui membri
                 assumevano i nomi di personaggi arturiani. Dagonet era il buffone di corte. Mile-End Green era un
                 campo per esercitazioni fiere e spettacoli, oggi Stepney Green, a sud di Mile-End Road. Nella battuta
                 successiva Falstaff ignora completamente l’animata rievocazione di Shallow.
            200 III,  ii,  285  Battuta  variamente  interpretata:  «Ho  parlato  affrettatamente»  (Chester).  «Non  c’è
                 bisogno  che  dica  altro»  (Wilson).  «Dico  sul  serio»  (Humphreys).  Ci  sembra  più  in  carattere  che
                 Shallow si schermisca, mezzo pentito di aver confessato la sua ambizione riposta.

            201 III,  ii,  301  Vedi I,  ii,  14.  La  mandragola,  pianta  velenosa,  era  associata  col  sesso  a  causa  della
                 radice  biancastra,  «divisa  in  due  o  tre  parti  somiglianti  alle  gambe  d’un  uomo  con  le  altre  parti
                 annesse» (così un testo del 1597 citato da Wilson; la Mandragola di Machiavelli è del 1518 circa).
                 Dalla frase seguente apprendiamo che Shallow non frequentava le bona robas (prostitute giovani e
                 belle)  ma  quelle  mal  ridotte  (overscutched,  che  forse  significa  anche  “spesso  frustate”,  per
                 punizione). Turnbull Street (citata sopra) era una strada malfamata presso Fleet Street.

            202 III, ii, 305 Il Vizio era un personaggio allegorico dei vecchi morality plays, simile per età e corpulenza
                 a Falstaff.

            203 III,  ii,  310  Gaunt  (da  Gent)  significa  “allampanato”,  “magro”,  dando  luogo  a  frequenti  giochi  di
                 parole.  Si  noti  che  Falstaff  prima  ipotizza  l’incontro  fra  Shallow  e  John  di  Gaunt,  poi  afferma
                 ironicamente di esservi stato presente per il gusto della battuta, prendendo il pubblico in confidenza.
            204 III, ii, 315 La pietra filosofale trasformava il metallo in oro; lo stesso termine designava l’elixir vitae,
                 che restituiva la giovinezza.
            205 III, ii, 317 Eco del proverbio, «Pesce grosso mangia pesce piccolo», con allusione al contrasto di
                 corporatura Falstaff/Shallow.
            206 ATTO IV L’atto IV, ampio e complesso, conclude la vicenda della congiura (i-iii) e quella del rapporto
                 Principe-Re (iv-v), ignorando gli otto anni intercorsi fra la battaglia di Gaultree (28 maggio 1405) e la
                 morte di Enrico IV (1413). Introduce un nuovo personaggio di spicco, il principe John di Lancaster
                 (che ha già un piccolo ruolo nella conclusione della Parte I), esempio di machiavellismo spregiudicato.
                 Falstaff appare brevemente ma efficacemente, ben integrato alla vicenda storica (iii).
            207 IV, i-ii Compongono in realtà un’unica lunga scena di 351 pentapodie giambiche sciolte (IV, ii, 83-84
                 e 118-124 a rima baciata), di poco più corta di II, iv (375 righe). Essa si svolge nell’antica foresta
                 reale  di  Gaultree,  a  nord  di  York,  che  si  dice  comprendesse  100.000  acri.  Shakespeare  segue
                 Holinshed nel riferire le lagnanze e le affermazioni dell’Arcivescovo sulle sue intenzioni pacifiche e la
                 vicenda della trappola tesa ai ribelli. Holinshed tuttavia attribuisce la progettazione e l’attuazione del
                 tranello al solo Westmoreland, e riferisce anche un’altra versione dei fatti, secondo la quale i capi
                 ribelli,  ottenuta  promessa  di  grazia,  si  arrendono,  ma  vengono  giustiziati  presso  York  (8  giugno
                 1405). Shakespeare utilizza elementi di entrambe le versioni.

            208 IV, i, 16 La decisione di Northumberland di non scendere in campo e di ritirarsi preventivamente in
                 Scozia  non  ha  riscontro  in  Holinshed,  vedi II,  iii.  Anche  nella Parte I,  la  notizia  della  defezione  di
                 Northumberland giungeva per lettera all’inizio di IV, i, dando luogo però a un più lungo dibattito (1,
                 IV, i, 14-85).
            209 IV, i, 95 Allusione al fratello (in realtà cugino) dell’Arcivescovo, Scroop, favorito di Riccardo II, fatto
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