Page 1165 - Shakespeare - Vol. 2
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118 II, iii, 9 Lady Percy è la moglie affettuosa e un po’ bisbetica di Hotspur già apparsa (col nome
apocrifo di Kate) in 1, II, ii e 1, III, i.
119 II, iii, 14 Nella Parte I, Northumberland aveva mancato di prestare aiuto al figlio impegnato a
Shrewsbury contro le forze del Re, a causa di una malattia forse non genuina, vedi sopra, Prologo,
37 e note.
120 II, iii, 61 Il ricordo era simboleggiato dal rosmarino, donde la metafora del ricordo come una pianta.
Vedi Hamlet, IV, v, 173-174 e Winter’s Tale, IV, iv, 74-76.
121 II, iv La scena, la più lunga del dramma, si svolge nella taverna di Eastcheap. È tutta in prosa,
eccettuati gli sproloqui dello smargiasso Pistol e l’improvviso richiamo al dovere del Principe (342-
354). Il taverniere Francis compare anche in 1, II, iv, scena parallela a questa nella struttura e nella
lunghezza relativa. Ma in 1, II, iv, il Principe abbraccia tutta l’azione, è sempre in scena; qui invece
appare solo verso la fine ed è presto richiamato al dovere; è Falstaff, in piena forma nonostante gli
acciacchi, ad avere l’ultima esilarante parola (o iniziativa, da fuori scena). Episodi: prologo dei
camerieri, battibecco di Falstaff e Doll sedato dalla Quickly, fanfaronate verbali, rissa e cacciata di
Pistol, amoreggiare di Falstaff e Doll, beffa del Principe e Poins, pronto salvataggio di Falstaff,
messaggio di Peto sulla guerra incombente, addio di Falstaff alle donne.
122 II, iv, 2 Mele che maturano il giorno di S. Giovanni, a mezz’estate, e che sono migliori dopo due
anni, secche e grinzose. Perciò sono simbolo di un amante vecchio, e quindi sgradite a Falstaff
(Wilson). Cfr. 1, III, iii, 4.
123 II, iv, 32 Brano di una vecchia ballata. Non a caso l’argomento è un passato remoto.
124 II, iv, 35 L’ostessa dice calm (calma, bonaccia) per qualm (indisposizione), e Falstaff ne approfitta
per rispondere che le prostitute se non lavorano stanno male.
125 II, iv, 42 «Ingrassare e gonfiarsi è una delle conseguenze delle malattie veneree» (M. Mason,
1785, cit. Wilson).
126 II, iv, 47 Probabilmente un altro frammento di ballata (le virgolette furono aggiunte da Capell nel
1768). Ouch significa insieme gemma e carbonchio (nel senso di pustula); brooches e pearls hanno
doppi sensi analoghi. Doll dice che gli uomini prendono alle donne come lei collane e gioielli; Falstaff
ribadisce che i gioielli che Doll distribuisce sono ben altri.
127 II, iv, 54 I crostini «non possono toccarsi senza stridere l’uno contro l’altro» (S. Johnson, cit.
Wilson).
128 II, iv, 58 Citazione proverbiale da 1 Pietro III 7: «Voi mariti, convivete secondo conoscenza con le
mogli, come con il sesso più debole» (King James Version: «giving honour to the wife, as unto the
weaker vessel»).
129 II, iv, 67 Swaggerer è un fanfarone litigioso. Ancient è abbreviazione di ancient-bearer, porta-
stendardo; ancient a sua volta è corruzione di ensign, insegna.
130 II, iv, 133 «L’ostessa pensa che Pistol debba scaricare un’arma, e lo promuove di grado per
propiziarlo» (Rota).
131 II, iv, 142 Occupy aveva anche il senso di “fornicare”. Le prugne cotte erano insegna dei bordelli
(noti fra l’altro come stews), cfr. 1, III, iii, 111-112.
132 II, iv, 153 Pistol ha dato alla sua spada il nome di Irene (forse da una commedia perduta di George
Peele, The Turkish Mahamet and Hyrin [Irene] the Fair Greek, ca 1594), giocando sull’omofonia
parziale fra Hiren e iron (ferro, spada). Le tirate dell’infingardo Pistol sono composte di citazioni
altisonanti e storpiate, che valgono anche a parodia del cattivo teatro elisabettiano. Ma si noti che di
per sé Pistol è uno spaccone inoffensivo; sono le insolenze di Doll a renderlo intrattabile.
133 II, iv, 155 L’ostessa, spaventata, storpia con maggiore frequenza le parole: Peesel per Pistol,