Page 1166 - Shakespeare - Vol. 2
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beseek (cerco) per beseech (chiedo), aggravate per moderate.

            134 II, iv, 158 Parodia di alcuni famosi versi di C. Marlowe, 2 Tamburlaine, IV, iii («Holla, ye pampered
                 Jades of Asia! / What, can ye draw but twenty miles a day?»). Pistol passa dalla prosa ai versi per
                 la sua tirata.

            135 II, iv, 159 Cannibals potrebbe stare per Hannibals (il termine si trova tuttavia già in J. Eliot, Ortho-
                 epia Gallica, 1593, dove un fanfarone fa delle tirate simili a quelle di Pistol).

            136 II, iv, 171 Parodia di un’altra opera di Peele, The Battle of Alcazar, in cui Muly Mahamet offre alla
                 moglie un pezzo di carne di leone infilzata sulla spada. Wilson pensa che Pistol offra all’ostessa una
                 delle mele vizze, avendola raccolta con la spada dal tavolo.
            137 II, iv, 173 Pistol storpia un proverbio italiano.

            138 II, iv, 176 S. Johnson parafrasa: «Ci fermiamo qui? Non ci sono altri divertimenti?». Ma etceteras è
                 eufemismo per la vagina (cfr. Romeo and Juliet, Q 1599, II, i, 38: “an open et cetera”), e nothings
                 (“nulla” ma anche “zeri”, “buchi”) ha lo stesso significato traslato, cfr. Hamlet, III, ii, 116-119.
            139 II, iv, 179 Le Pleiadi, o l’Orsa maggiore. Forse intende, rispondendo a Falstaff, che lui e Sir John
                 hanno spesso fatto tardi.
            140 II, iv, 183 Cavalli scozzesi di scarso pregio; nag è anche una prostituta. È caratteristica di Pistol la
                 figura vieta della domanda retorica.
            141 II, iv, 191 Atropo è una delle tre Parche: Cloto tiene il fuso, Lachesi dipana il filo, Atropo taglia. Il
                 verso 189 contiene citazioni da una canzone di George Boleyn (fratello di Anne), e da Marlowe, 1
                 Tamburlaine, V, ii («abridge thy baneful days»).
            142 II, iv, 197 Wilson suggerisce che a questo punto Falstaff fa un affondo contro Pistol.  Territs forse è
                 parola composta da terrors e fits (accessi).
            143 II, iv, 199 Lo stesso bisticcio osceno involontario di II, i, 13-17.
            144 II, iv, 213 I nove eroi senza pari erano, secondo la tradizione, Ettore, Alessandro, Cesare, Giosuè,
                 Davide, Giuda Maccabeo, Artù, Carlomagno e Goffredo di Buglione.

            145 II, iv, 222 Secondo alcuni la battuta è ironica e detta da Doll senza farsi sentire da Falstaff. Ma
                 forse con “chiesa” essa intende solo qualcosa di grosso e pesante.

            146 II, iv, 223 La Fiera di S. Bartolomeo si teneva a Smithfield il 24 agosto.
            147 II,  iv,  233  Tewkesbury  è  una  cittadina  del  Gloucester,  sulla  Avon  e  la  Severn,  che  produceva  la
                 migliore mostarda.
            148 II, iv, 238 Un gioco dei bevitori, consistente nel tracannare dell’acquavite con dentro delle uvette
                 accese (flap-dragons) spegnendole in bocca. Poins però si ritrova nel boccale delle candeline.
            149 II,  iv,  239 To run the wild-mare si dice di vari giochi, fra cui l’altalena. Abbiamo preferito tradurre
                 con la frase generica che corrisponde letteralmente all’originale.
            150 II, iv, 248 Gioco di parole su nave  (mozzo)  e knave  (stolto). Wheel  è  allusione  alle  dimensioni  di
                 Falstaff.  Il  motivo  comico  della  malignità  udita  casualmente  dall’interessato  è  già  presente  nella
                 lettura della lettera di Falstaff in II, ii.

            151 II,  iv,  251  Doll  sta  scarmigliando  i  capelli  di  Falstaff.  Elder  è  insieme  un  vecchio  impotente  e  un
                 sambuco, albero fra i più secchi quando avvizzito.

            152 II, iv, 255 «Davvero un prodigio! Saturno e Venere non sono mai in congiunzione» (Johnson).
            153 II, iv, 257 Il “Trigono infuocato” sono tre segni di fuoco dello Zodiaco: Ariete, Leone, Sagittario (con
                 allusione al viso di Bardolph).
            154 II, iv, 258 Madama Quickly, che fa da tavola e quaderno a Falstaff sia perché ne tiene i conti sia
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