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di Theophilus e drammaturgo in proprio, fu invece uno splendido Shallow. «La
          sua maniera era tanto stupida, il suo sguardo così vacuo, quando interrogava
          suo cugino Silence sul prezzo delle pecore, e lamentava, nello stesso fiato,
          con ridicola sorpresa, la morte del Vecchio Double, che gli spettatori ancora

          viventi non possono non sorridere pensandoci. La mancanza di idee spinge
          Shallow  a  ripetere  quasi  tutto  quello  che  dice.  In  Cibber  la  transizione  dal
          chiedere il prezzo dei manzi a riflessioni trite, ma gravi, sulla mortalità, era
          così naturale, e accompagnata da un girare così insignificante dei suoi piccoli

          occhi da maiale, accompagnato da un sussiegoso “ts! ts! ts!”, non più forte
          del bilanciere d’un orologio, che mi chiedo se un attore ha mai superato la
          concezione ed espressione di una tale solenne insignificanza» (Davies).
          David Garrick fu quattro volte il Re morente fra 1758 e 1770, ma sembra non

          trovasse un Falstaff all’altezza della parte. Il motivo dell’ascesa al trono del
          Principe  diede  luogo  a  riprese  in  occasione  dell’accessione  di  Giorgio III
          (Covent  Garden,  1761-1762)  e  Giorgio IV.  Il  19  luglio  1821,  giorno
          dell’incoronazione  di  quest’ultimo,  e  ancora  il  7  agosto,  lo  spettacolo  fu

          ripetuto  gratis  per  ordine  reale.  In  esso  era  inserita  la  scena
          dell’incoronazione  vera  e  propria,  il  banchetto,  e  «perfino  l’ingresso  di  uno
          Sfidante». Il Re fu William Charles Macready, il Principe Charles Kemble. Il
          fratello  di  questo,  John  Philip  Kemble,  era  stato  l’artefice  della  ripresa

          dell’opera a Covent Garden il 14 gennaio 1804, in cui erano invertite le scene
          V, ii e V, v, e quest’ultima «terminava con la battuta fiduciosa di Falstaff: ‘Mi
          manderà  a  chiamare  appena  è  sera’»  (H.  Child).  Il  Falstaff,  di  tipo
          buontempone, era un terzo fratello Kemble, Stephen. Macready fu di nuovo il

          Re a New York il 27 febbraio 1827 e a Drury Lane il 14 maggio 1834, tanto
          efficacemente che secondo una spettatrice «la Parte II divenne una tragedia
          popolare».
          Versioni  più  vicine  al  testo  di  Shakespeare  furono  quelle  di  Samuel  Phelps

          (1804-1878), che fra 1853 e 1874 mise in scena varie volte la Parte II (nel
          1853 a Windsor davanti alla Regina), assumendo insieme i due ruoli del Re e
          di  Shallow  (un  «capolavoro  di  invenzione  comica»)  e  così  rendendo  più
          evidenti  i  paralleli  fra  i  due  personaggi.  Frank  Robert  Benson  (1858-1939),

          organizzatore  di  ventisei  stagioni  shakespeariane  a  Stratford-upon-Avon,
          diede l’opera quattordici volte fra 1894 e 1926, nel 1901 e 1906 come parte
          di un ciclo di drammi storici (dal quale era invece omessa la Parte I). Il 23
          aprile 1932, sempre a Stratford, le due parti andarono in scena di seguito, nel

          pomeriggio e nella serata, in occasione dell’inaugurazione del nuovo teatro, e
          in presenza del Principe di Galles di allora, il futuro Duca di Windsor. Ma già il
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