Page 97 - Shakespeare - Vol. 1
P. 97
Entrano i soldati.
Che ne dici, signora, sei convinta ora
che Talbot è solo l’immagine di sé?
Ecco le sue sostanze: muscoli, braccia,
il vigore con cui egli soggioga il vostro collo
ribelle, rade al suolo le vostre città, distrugge
i borghi, e in un istante fa terra bruciata.
CONT ESSA
Vittorioso Talbot, perdona il mio tranello;
mi accorgo che sei come la fama ha divulgato,
e più di quanto non esprima il tuo aspetto.
La mia arroganza non provochi la tua ira,
poiché mi dolgo di non averti accolto
con riverenza per quel che sei.
T ALBOT
Non affliggerti, bella dama, e non fraintendere
il pensiero di Talbot, così come errasti
nel calcolare l’involucro esteriore del suo corpo.
Ciò che tu hai fatto, non mi ha recato offesa,
né altra riparazione io ambisco
se non, col tuo permesso, di poter gustare
il tuo vino e provare le tue leccornie.
Poiché i soldati hanno sempre grandi appetiti. 72
CONT ESSA
Con tutto il cuore, considerami onorata
di festeggiare un così grande guerriero a casa mia.
Escono.
Scena IV EN
Entrano Riccardo Plantageneto, Warwick, Somerset, Pole [Conte di
Suffolk, Vernon e un avvocato]. 73
PLANTAGENETO 74
Nobili lord e signori, perché questo silenzio?
Nessuno osa rispondere a difesa della verità?