Page 66 - Shakespeare - Vol. 1
P. 66
Più di tre ore durò lo scontro,
e intanto il coraggioso Talbot compiva
con spada e lancia prodigi sovrumani.
Centinaia ne spedì all’inferno,
nessuno osava a lui porsi di fronte.
Qui, là, ovunque uccideva inferocito.
I Francesi strillavano d’aver contro
il demonio. L’esercito intero
fissava su di lui gli occhi sbalorditi.
I suoi soldati, scorgendone l’indomito valore,
“Per Talbot!” gridarono a pieni polmoni,
“Per Talbot!”. E si precipitarono
nelle viscere della battaglia.
Qui la vittoria sarebbe stata suggellata
se John Fastolf non avesse agito da codardo. 13
Posto a rincalzo dell’avanguardia,
al fine di seguirla e sostenerla,
fuggì vilmente, senza menare un colpo.
Ne derivò rovina e gran massacro:
furono stretti in mezzo ai nemici.
Per ingraziarsi il Delfino, uno spregevole Vallone
con la lancia colpì alle spalle Talbot, 14
quel Talbot che l’intera schiera dei Francesi
non aveva osato guardare solo una volta in viso.
BEDFORD
Talbot ucciso? Allora ucciderò me stesso,
che vivo qui, ozioso, nel lusso e nella pompa,
mentre un condottiero così degno, senza aiuto,
è consegnato al suo vile nemico.
TERZO MESSAGGERO
No, egli vive, è fatto prigioniero,
e con lui Lord Scales e Lord Hungerford.
Quasi tutti gli altri sono stati trucidati,
o presi anch’essi prigionieri.
BEDFORD
Non c’è riscatto che non tocchi a me pagare.
Scaraventerò il Delfino giù dal trono,
la sua corona sarà il riscatto dell’amico.