Page 434 - Shakespeare - Vol. 1
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Perciò, se da mercante faccio commercio della mia vendetta,
mi si spezzi la spada, si lacerino e deturpino le mie insegne,
e io venga proclamato un codardo in tutto il mondo.
[Mette le mani addosso a Suffolk, per portarlo via.]
SUFFOLK
Fermati, Whitmore: il tuo prigioniero è un principe,
il Duca di Suffolk, William de la Pole.
WHIT MORE
Il Duca di Suffolk coperto di stracci!
SUFFOLK
Sì, ma questi stracci non fanno parte del duca.
Talvolta Giove andò in giro travestito; perché non io?
CAPO DEI PIRATI
Ma Giove non è mai stato ucciso, come accadrà a te.
SUFFOLK
Oscuro bifolco pidocchioso, il sangue di Re Enrico,
l’onorato sangue dei Lancaster, non deve
essere sparso da un simile spregevole stalliere.
Non hai forse baciato la tua mano, 108 non mi tenevi
la staffa, e a testa nuda non ti trascinavi
al fianco del mio mulo, carico di lunghi finimenti, 109
considerandoti felice, quando scuotevo la testa?
Quante volte mi hai versato il vino nella tazza,
ti sei nutrito del mio piatto, inginocchiato alla tavola,
mentre io banchettavo con la Regina Margherita?
Ricordatelo, e fa’ in modo che ti s’abbassi la cresta,
sì, e mitiga la tua arroganza prematura;
com’è che te ne stavi a fare anticamera,
in solerte attesa del mio arrivo?
Questa mia mano ha scritto in tuo favore,
e perciò incanterà la tua lingua sediziosa.
WHIT MORE
Parla, capo; devo pugnalare questo bifolco disgraziato?