Page 395 - Shakespeare - Vol. 1
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Padroni, sono venuto qui, come a dire, su istigazione del mio apprendista,
per provare che lui è un furfante e io un onest’uomo; e riguardo al Duca di
York, che possa crepare se mai ho pensato male di lui, e del re, e della
regina; perciò, Peter, adesso ti spacco in due! 64
Y ORK
Sbrigatevi! La lingua di questo furfante comincia a tartagliare. 65 Suonate,
trombe, all’erta, duellanti!
[Allarme.] Combattono, e Peter abbatte Horner [colpendolo sulla testa].
HORNER
Basta, Peter, basta! Confesso, confesso il tradimento.
[Muore.]
Y ORK
Prendetegli l’arma. - Ragazzo, ringrazia Dio e il buon vino che ha
ostacolato il tuo padrone.
PET ER
[si inginocchia]
O Dio, dunque ho sconfitto i nemici in tale presenza? Peter, tu hai fatto
valere i tuoi diritti.
RE ENRICO
Andate, allontanate il traditore dalla nostra vista,
poiché noi lo sappiamo colpevole della sua morte.
Nella sua giustizia Dio ci ha rivelato
la verità e l’innocenza di questo poveretto,
che colui aveva pensato di assassinare a torto.
Vieni, ragazzo, seguici e avrai la tua ricompensa.
Uno squillo di tromba. Escono.
Scena IV EN
Entrano il Duca Humphrey [di Gloucester] e i suoi uomini, vestiti a
lutto. 66
GLOUCEST ER
Così talvolta il giorno più luminoso ha una nube;