Page 388 - Shakespeare - Vol. 1
P. 388

e la lascio in preda alla legge e alla vergogna
 di aver messo l’onesto nome di Gloucester alla gogna.

RE ENRICO

 Allora, per questa notte, riposeremo qui;
 domani saremo di ritorno a Londra,
 per esaminare ogni aspetto di questa faccenda
 e procedere all’interrogatorio di quei luridi criminali;
 e soppesare il caso sulla bilancia della Giustizia, i cui piatti
 il giogo tien saldi in equilibrio, a valutare tutti i fatti.

                                                               Squillo di tromba. Escono.

                                Scena II EN

                         Entrano York, Salisbury e Warwick.

Y ORK

 Ora, miei buoni signori di Salisbury e di Warwick,
 conclusa la nostra cena frugale, datemi licenza,
 mentre facciamo due passi tra di noi, di chiedere,
 per mia soddisfazione, il vostro parere sui miei titoli,
 che sono inoppugnabili, 55 alla corona d’Inghilterra.

SALISBURY

 Mio signore, sono ansioso di udire fino in fondo.

WARWICK

 Inizia, dolce York; e, se le tue pretese son fondate,
 i Neville saranno sudditi al tuo comando.

Y ORK

 Allora, ecco come stanno le cose: 56
 Edoardo Terzo, miei signori, ebbe sette figli;
 il primo, Edoardo il Principe Nero, Principe di Galles;
 il secondo, William Hatfield; e il terzo,
 Lionel, Duca di Clarence; dopo di lui venne
 John Gaunt, il Duca di Lancaster;
 il quinto fu Edmund Langley, Duca di York;
 il sesto fu Thomas di Woodstock, Duca di Gloucester;
 William Windsor fu il settimo e l’ultimo.
   383   384   385   386   387   388   389   390   391   392   393