Page 254 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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spariva  nei  rapporti  a  tu  per  tu  per  lasciare  il  posto
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                   all’understatement di sempre. Su questo sono d’accordo                 re. E la si percepiva meglio proprio quando era in mez-
                   tutti  coloro  che  lo  frequentarono  in  questo  periodo  e          osservarlo a Sils-Maria dove una sua piccola compagnia
                   anche  successivamente.  Lanzky:  «Quando  parlava  con                ce  l’aveva:  «Sembrava  così  solo,  così  tremendamente
                                                                                                88
                   uno di noi, non se la sentiva di comportarsi in tutto e per            solo!» . La semicecità («il suo sguardo rivolto all’insù
                   tutto da par suo, per non farci sentire stupidi e inferio-             non  registrava  niente  dell’ambiente  circostante»  nota
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                   ri» . Paneth: «In lui non c’è traccia di... pose profeti-              Lanzky )  e  la  cattiva  salute  facevano  il  resto.  Anche
                   che... il suo aspetto esteriore non ha nulla di esaltato né            perché  lui  prendeva  sul  tragico  persino  i  malanni  più
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                   di ricercato» . Helen Zimmern, la sua traduttrice ingle-               banali,  come  un  normalissimo  mal  di  schiena  che  gli
                   se che lo frequentò nel 1884 e nel 1886: «Non solo non                 venne quell’estate e che gli impedì per qualche giorno di
                   tradiva alcun segno di follia, ma non era nemmeno ec-                  fare le sue passeggiate.
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                   centrico, come lo sono tanti artisti e poeti» . Resa von                 A  settembre  la  madre  si  fece  intermediaria  per  una
                   Schirnhofer:  «Non  c’era  traccia  di  mania  di  grandezza           rappacificazione fra i due fratelli che non si parlavano,
                   patologica e nemmeno di quella quasi normale altrimenti                nemmeno per lettera, da parecchi mesi. Lì per lì Nietz-
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                   detta “millanteria”» . Meta von Salis nota il suo atteg-               sche rifiutò categoricamente, poi cedette come sempre.
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                   giamento «modesto» . Proprio a Meta Nietzsche aveva                    Si  decise  per  un  incontro  “in  campo  neutro”  a  metà
                   detto che non bisognava dare troppa importanza ai toni                 strada fra Naumburg e Nizza dove si era nel frattempo
                   forti  dei  suoi  scritti  perché  «il  pensatore  solitario  che      trasferito: Zurigo,  Pension Neptun. Nietzsche partì per
                   non trova risonanza né eco alle sue idee, alza involonta-              la  città  svizzera  in  compagnia  del  professor  Leskien  e
                   riamente la voce e nei suoi scritti cade facilmente in un              del dottor Brockhaus, cosa che lo tranquillizzava moltis-
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                   tono eccessivo» . Nietzsche che, nel profondo, capisce                 simo «perché in fin dei conti il viaggiare da solo per me
                   tutto, assolutamente tutto di se stesso – e questa era una             è una cosa non priva di pericoli, che mi agita in maniera
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                   delle  tragedie  dell’uomo  e  uno  dei  punti  di  forza  del         indescrivibile, ho gli occhi sempre più offuscati» .
                   pensatore  –  sapeva  bene  anche  che  l’insuccesso  rende              A Zurigo fece pace con Elisabeth. Lei gli confessò di
                   rancorosi e ingiusti e che lui non sfuggiva alla regola. Lo            essersi fidanzata con Bernard Förster e che si sarebbero
                   aveva scritto, quasi prevedendo ciò che gli sarebbe acca-              sposati presto. La cosa a Nietzsche non piacque affatto,
                   duto, una decina di anni prima: «Uno sforzo possente a                 però  fu  lo  stesso  molto  contento  dell’incontro  perché
                   cui venga dato di rimirare continuamente la sua mancan-                non si aspettava di «trovare intatta l’antica cordialità e
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                   za di successo rende cattivi... e colui che non può desi-              forse  non  me  lo  meritavo  neanche» .  Non  solo  aveva
                   stere dallo sforzo... cercherà le ragioni del suo insuccesso           perdonato tutto, ma era lui a sentirsi in colpa. Elisabeth
                   negli  altri,  anzi  può  in  odio  appassionato  trattare  da         fu meno contenta: trovò il fratello molto stanco e fece
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                   colpevoli tutti quanti» .                                              catastrofiche previsioni di una imminente «paralisi cere-
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                      Anche  se  non  era  capace  di  vivere  con  gli  altri,  la       brale  o  di  una  cecità  temporanea» .  A  preoccuparla
                   solitudine gli pesava enormemente. Era per questo che,                 erano soprattutto quelle paresi che coglievano il fratello,
                   prendendo quasi sempre degli abbagli clamorosi, si at-                 sia pure per brevi momenti.
                   taccava a chiunque avesse anche lontanamente l’aria di                   Però a Zurigo Nietzsche non se la passava male: c’era-
                   capirlo. Perché la sua solitudine era innanzitutto interio-            no Meta, Resa e le loro amiche, le signorine Wildenow,




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