Page 252 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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allora preferì la compagnia delle vecchie signore, che del
formare, a Nizza, una conventicola di «giovani di una
resto non gli erano mai dispiaciute. Con loro era genti- per me una venerazione istintiva» . Subito sognò di
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lissimo e le trattava con grande deferenza, soprattutto le determinata qualità» . Anche perché Stein gli aveva
più anziane. «spontaneamente promesso di trasferirsi presso di me a
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Visto che ogni approccio sentimentale era fallito, Nizza appena suo padre non sarà più» . Con tutta pro-
l’evento più importante dell’estate del 1884 fu, almeno babilità era una delle tante forzature di Nietzsche, un
a suo dire, la visita del barone Heinrich von Stein, che parto della sua inguaribile ingenuità e vanità; il bel
venne a trovarlo per qualche giorno a Sils-Maria. Dopo Heinrich non sarebbe mai andato a vivere con lui, ma
aver bighellonato nel giro di Bayreuth e in quello degli certamente Stein poteva essere un buon allievo per il
intellettuali berlinesi in cui si erano intruppati anche filosofo perché ne aveva intellettualmente i numeri e
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Lou e Rée, Stein si era laureato a pieni voti in filosofia quel carattere aristocratico, nobile, «eroico» che tanto
all’Università di Halle. Rimaneva un convinto wagneria- affascinava Nietzsche e che era così lontano dalla gros-
no e per un anno era stato anche precettore del piccolo solanità del suo unico, vero, discepolo, Peter Gast. Ma
Siegfried, il ruolo che il Meister aveva sognato un tempo Nietzsche non era un uomo fortunato. E Stein ancora
di affidare a Nietzsche. Gli portò i saluti di Daniela von meno. Morì d’infarto, ad appena trent’anni, il giorno
Bülow, la figlia di Cosima e Hans, che ci teneva a fargli dopo che il suo maestro, Dilthey, il famoso teorico del
sapere che, dopo una delusione d’amore, si fortificava relativismo storico che ebbe un’influenza determinante
leggendo il suo Schopenhauer come educatore. Nietzsche su Simmel e Weber, era riuscito a fargli avere una cat-
ne fu felice, voleva dire che nonostante l’assordante si- tedra all’Università di Berlino.
lenzio di Cosima il suo nome non era ancora del tutto Prima di incontrarlo personalmente, quando stavano
bandito a Bayreuth. Ma ebbe anche una fitta al cuore: brigando per combinare un appuntamento, Nietzsche
Daniela von Bülow gli ricordava altri tempi, anche se aveva scritto a Stein: «Mio figlio Zarathustra le avrà forse
erano passati solo sei anni dal distacco dai Wagner. Lo rivelato che cosa si muove dentro di me; se ottengo da me
stesso miscuglio di sentimenti lo colse quando Stein gli tutto quello che io voglio morirò con la coscienza che i
disse che era latore di un messaggio pacificatore di Paul millenni a venire pronunceranno le loro promesse, i loro
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Rée che gli comunicava che il suo affetto per lui era voti supremi sul mio nome» . In termini ancor più esal-
immutato. tati («È possibile che per tutta l’umanità io diventi un
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Stein si fermò tre giorni. In uno di questi Nietzsche destino, il destino» ), scrive a Malwida, a Overbeck, a
ebbe un grave attacco e la notte seguente non dormì. Paneth. Da quando era stato pubblicato lo Zarathustra
«Ma poi» racconta Stein, «ci sorrise una giornata splen- l’autoesaltazione di Nietzsche, latente a partire da Uma-
dida di sole. Quel giorno passeggiammo insieme otto no, troppo umano, la sua prima opera di filosofia, era
ore complessivamente, sempre parlando delle cose su- diventata, negli scritti e nelle lettere agli amici più intimi,
preme della vita, dei nostri comuni ricordi, della storia, quasi sistematica. Janz si domanda come sia stato possi-
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dell’eternità. La sera era ancora fresco» . bile che i corrispondenti di Nietzsche non siano stati
Nietzsche iscrisse d’autorità Stein fra i suoi discepoli turbati da simili toni e non si siano chiesti se non stes-
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e annunciò trionfante a Overbeck: «Finalmente, final- se per uscire di senno . A trarli in inganno era lo stes-
mente un nuovo essere umano che è dei miei e che ha so Nietzsche perché questa autoesaltazione epistolare
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