Page 248 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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la per topi» e in un ambiguo e corrotto collegio per
conta Overbeck a Erwin Rohde: «Era in uno stato di
fanciulle, sempre inglese, da cui era dovuta fuggire per Overbeck, che lo trovarono in condizioni penose. Rac-
sottrarsi alle attenzioni sadomaso di insegnanti e allieve. disperato smarrimento dovuto al suo isolamento fattosi
Mentre faceva l’educatrice in Germania, presso una cer- a poco a poco terribile... Al suo Zarathustra sono per lui
ta signora Wöhrmann, aveva letto Memorie di un’idea- collegate grandissime speranze, soprattutto alla dottrina,
lista ed era entrata in contatto con Malwida di cui era che vi è rivelata, dell’eterno, meccanico ritorno di tutte
stata più volte ospite a Roma. Nel 1884, delusa dalle le cose. Soltanto nel mondo delle sue visioni è ancora
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esperienze filantropiche che non l’avevano portata da momentaneamente felice» . Nemmeno gli amici più
nessuna parte, studiava filosofia a Zurigo. Malwida, che intimi, come gli Overbeck, credevano in lui, lo conside-
aveva capito che fra Resa e Nietzsche non sarebbe scoc- ravano piuttosto un caso umano, di uno che ha perso la
cata alcuna scintilla, aveva pensato a lei come prossima bussola e si rifugia nelle proprie fantasticherie prenden-
vittima sacrificale, dopo che era andato a vuoto anche dole sul serio. Se gli stavano vicini era per affetto, non
un improbabile tentativo di recuperare Bertha Rohr – certo perché pensassero di aver a che fare con un genio
antica passione del giovane Friedrich – che aveva allora incompreso.
trentasei anni. Ormai Malwida si orientava su ragazze Dopo essere stato due settimane dagli Overbeck pun-
un po’ âgé, rimaste nubili, perché Nietzsche stava per tò su Zurigo, passando da Airolo, per conoscere Meta
compiere quarant’anni. Ma se Resa gli era stata spedita, von Salis. Si fece precedere da un biglietto firmato: «Il
per così dire, per posta, la più sofisticata e meno abbor- suo devoto servitore Prof. Dr. Nietzsche». Si piazzò al-
dabile Meta dovette andarsela a cercare a Zurigo. Prima l’hotel Habis sperando che Meta lo raggiungesse lì. Poi-
però passò per Venezia per trascorrere un periodo ospi- ché la donna non si fece vedere andò a cercarla a casa,
te di Gast. I due avevano già delle difficoltà quando ma lei era fuori per una scampagnata. Lasciò un altro
stavano insieme, ma ognuno a casa propria, nella stessa biglietto, cominciando a temere che andasse a finire
abitazione non si potevano proprio soffrire. Scrive Gast come l’altra volta, ad Aeschi, quando Malwida gli aveva
all’amica Cäcilie: «Nietzsche torna a casa e si mette a organizzato un combino dove doveva esserci un muc-
suonare la sua cupa musica, che non riesco a sopportare. chio di ragazze libere e ansiose di conoscerlo e non
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Si porti il diavolo queste note terribili» . E Nietzsche, aveva trovato nessuno. Per consolarsi si rifugiò dalla sua
qualche tempo dopo, in un periodo di vita comune a amica Resa. Finalmente l’incontro avvenne, per caso, sul
Zurigo: «Ha modi troppo plebei, e nessuno è in grado ponte della stazione. Si diedero appuntamento per l’in-
di valutare che forza d’animo mi occorre per frequenta- domani mattina a casa di lei dove chiacchierarono per
re quest’uomo dal corpo e dallo spirito così malde- un paio d’ore. Alla fine della conversazione Nietzsche
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stri» . La loro amicizia era soprattutto epistolare, a di- prese le mani della donna fra le sue e le chiese di rive-
stanza. derla ancora. Il giorno dopo ripartì per Sils.
Nietzsche se la svignò dalla casa di Gast appena poté, A parte un fugace incontro in autunno, sempre a
non senza aver prima tentato di rifilare lo spartito del Zurigo, in mezzo a molta altra gente, si sarebbero rivisti
Matrimonio segreto a un’agenzia musicale di Milano, la solo due estati dopo quando Meta andò a trovarlo in
Lucca, ricevendone un «assoluto no!». Engadina, per pochi giorni, con la madre e l’amica
Comparve improvvisamente a Basilea a casa degli Hedwig Kym. Ma fu nell’estate del 1887, quando Meta,
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