Page 243 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
P. 243

a  incrociarlo,  un  pomeriggio  entrò  direttamente  in  ca-
                   tamenti  finalmente  si  incontrarono  e  cominciarono  a
 mera  sua.  Lanzky,  un  giovane  magro,  sbilenco,  dal-  da Nizza, e i due dopo aver mancato una serie di appun-
 l’aspetto anonimo, si era infiammato per Nietzsche leg-  frequentarsi con molta assiduità. Conversavano di filo-
 gendo Umano, troppo umano e, dopo vane ricerche, era  sofia,  di  Schopenhauer,  di  Wagner,  di  spiritismo  ma,
 riuscito a pescarlo. In base a ciò che aveva letto pensava  poiché Paneth era ebreo sia pur di tipo “laico”, parlava-
 di trovarsi davanti un uomo sulfureo e invece ben presto  no molto anche di semitismo e di antisemitismo. Nietz-
 47
 l’autore di Umano «si rivelò un innocuo erudito» . La  sche infatti, a parte il breve periodo in cui fu sotto l’in-
 cosa però non lo smontò. Lanzky se la dava da letterato,  fluenza di Wagner e soprattutto di Cosima, non fu mai
 ma di fatto era proprietario di un albergo a Vallombro-  un antisemita. Fu anzi un acceso anti-antisemita e aveva
 sa. Nietzsche, sempre alla disperata ricerca di discepoli,  grande considerazione per gli ebrei. Ne fa fede tutta la
 se ne entusiasmò immediatamente, anche perché l’altro  sua opera a cominciare da un passo di  Umano, troppo
 lo chiamava “Venerato Maestro” ed era la prima volta  umano che fu forse uno di quelli che più fecero infuriare
 che  gli  capitava.  Scrisse  a  Overbeck:  «C’è  una  nuova  Cosima Wagner: «L’intera questione ebraica esiste solo
 persona che forse mi viene al momento giusto: si chiama  entro gli Stati nazionali, in quanto qui dappertutto l’ef-
 Paul Lanzky e mi è così devoto che unirebbe volentieri  ficienza e la superiore intelligenza degli Ebrei, il capitale
 48
 il suo destino al mio non appena sarà possibile» . Lan-  di spirito e di volontà da essi accumulato di generazione
 zky gli leggeva ad alta voce Stendhal e si rendeva utile  in generazione in una lunga scuola di dolore, sono desti-
 con  altri  piccoli  servigi.  Nietzsche  progettò  di  andare  nati  a  prevalere  in  misura  tale  da  risvegliare  invidia  e
 insieme a lui a St.-Raphaël o in Corsica e anche di co-  odio, sicché oggi in quasi tutte le nazioni, cioè quanto
 stituire con Lanzky la solita “comune” di spiriti eccelsi  più esse tornano ad assumere un atteggiamento naziona-
 cui avrebbero dovuto partecipare Gast e persino Lou e  listico,  dilaga  il  malcostume  letterario  di  condurre  gli
 Rée. Ma come si stancava dei luoghi, di cui si era inizial-  Ebrei al macello come capri espiatori di tutti i possibili
                                 51
 mente  invaghito,  così  faceva  con  le  persone.  Lanzky  mali pubblici» . E in Al di là del bene e del male: «Gli
 cominciò quasi subito a venirgli a uggia perché privo di  Ebrei sono senza dubbio la razza più forte, più tenace e
 senso dell’umorismo, pesante, grossolano («ha l’aspetto  più pura che viva oggi in Europa; anche nelle condizioni
 di  un  ciabattino»),  presuntuoso,  con  poco  cervello  e  più  difficili  essi  sanno  raggiungere  il  proprio  intento
 alla fine gli divenne addirittura “antipaticissimo” e an-  (meglio  forse  che  in  condizioni  favorevoli)  in  forza  di
 49
 che «un letterato di decimo ordine»  quando pubblicò  talune  virtù  che  si  preferirebbe  oggi  marchiare  come
                        52
 un’opera,  Tramonto,  in  cui  tentava  comicamente  di  vizi» .  In  Ecce  homo:  «Gli  ebrei  sono  il  popolo  più
                                                 53
 scimmiottarlo.    notevole  della  storia  mondiale» .  È  un  florilegio  dei
 Più serio e più intenso, anche se molto più breve, fu  tantissimi  passi  che  si  potrebbero  citare,  dalle  opere  e
 il  legame  con  Joseph  Paneth.  Paneth  era  un  medico  e  dall’epistolario.  Nietzsche  ruppe  con  il  suo  editore,
 fisiologo  viennese,  molto  interessato  alla  filosofia,  nel  Schmeitzner, perché si era messo a pubblicare libri con-
 giro di Sigmund Freud, che aveva allora ventotto anni e  tro gli ebrei e detestava Bernard Förster, il fidanzato e
 che  da  Nietzsche  saccheggiò  svariate  categorie  concet-  poi marito di sua sorella, perché era un forsennato anti-
 50
 tuali senza avere la cortesia di citare la fonte . Paneth  semita. Nietzsche era antirazzista e non concepiva le di-
 lavorava in un laboratorio di Villefranche, non lontano  scriminazioni in base alla religione, il suo elitarismo e il




 252                                       253





           0040.testo.indd   253                                    30-11-2009   12:14:59
   238   239   240   241   242   243   244   245   246   247   248