Page 240 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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mostra  di  aver  penetrato  a  fondo  sia  l’uomo  che  una
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                   buona parte della sua opera e fu la prima a scrivere che               l’“affare Lou” Nietzsche si accorse di essere più solo che
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                   Nietzsche, l’ateo, il “libero pensatore”, era fondamental-             non sono mai stato così solo» . E qualche mese dopo,
                   mente una natura religiosa e mistica, che, naturalmente,               al  vecchio  amico  Erwin  Rohde  che  gli  ha  mandato  la
                   è una delle tante, possibili, letture del complesso, polie-            fotografia del suo secondo figlio, risponde con una vena
                   drico  e  sfuggente  pensiero  nicciano,  ma  non  è  affatto          di  disperata  malinconia,  di  amarezza  e  di  umanissima
                   peregrina ed è stata ripresa, tra gli altri, da un filosofo            invidia  perché  l’altro  si  è  costruito  una  famiglia  e  una
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                   dell’autorevolezza di Karl Jaspers . La Salomé cade, un                vita normale mentre a lui non era riuscito: «Quando ho
                   po’ ingenuamente, quando cerca di innalzare Rée a spe-                 letto la tua lettera e soprattutto quando ho visto il ritrat-
                   se di Nietzsche ingigantendone l’influenza. Un collabo-                to  del  tuo  bambino,  mi  parve  che  tu  mi  stringessi  la
                   ratore dell’Archivio Nietzsche, Fritz Kogel, scrisse non a             mano  guardandomi  malinconicamente  quasi  a  dirmi:
                   torto:  «Una  lunga  sezione  del  suo  libro  sembra  scritta         “Come è mai possibile che noi non abbiamo quasi più
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                   “in maiorem Réei gloriam”» . Lo stesso Rée, uscendo                    nulla  in  comune  e  viviamo  quasi  in  due  mondi  diver-
                   dal  suo  isolamento,  sentì  il  bisogno  di  prendere  le  di-       si?”... E così, amico, avviene con quasi tutte le persone
                   stanze e di precisare all’Archivio che non aveva più rap-              che mi sono state care: tutto è lontano, passato, è pieto-
                   porti con la Salomé da molti anni. Probabilmente Lou si                so riguardo; ci si vede ancora, ci si parla, per non tacere,
                   stava mangiando le mani per aver fatto, a suo tempo, la                ci si scrive qualche lettera, per non tacere. Ma la verità
                   scelta sbagliata ai fini della carriera. Più in generale spi-          la esprime lo sguardo che dice: “Amico Nietzsche, or-
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                   ra  da  tutto  il  libro  un’aria  gelida,  da  entomologo  che        mai sei completamente solo”» .
                   osserva freddamente l’oggetto della sua curiosità da die-                Ma  pur  soffrendola  non  faceva  nulla  per  uscire  da
                   tro  una  lente.  E  forse  è  stato  il  bistrattato  Peter  Gast,    questa solitudine, si comportava anzi in modo da accen-
                   uno dei pochissimi che non si era fatto prendere dallo                 tuare il proprio isolamento, non dando il proprio indi-
                   charme di Lou («Non ho assolutamente alcun interesse                   rizzo nemmeno ai familiari e a Overbeck, facendosi scri-
                   per le signore prive di fascino» aveva detto ai tempi in               vere  “fermo  posta”  e  lasciando  spesso  passare  molti
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                   cui  la  frequentò  a  Lipsia) ,  a  centrare  meglio  di  tutti       giorni prima di andare a ritirare le lettere.
                   l’atteggiamento della Salomé, non solo nei confronti di                  Verso la fine del 1883 ha una serie di attacchi e de-
                   Nietzsche ma di chiunque, quando scrive: «Essere vissu-                cide di abbandonare Genova per Nizza perché qualcu-
                   ta qualche tempo vicino a Nietzsche, e invece di infiam-               no gli ha detto che sulla Costa Azzurra ci sono almeno
                   marsene rimanere una fredda osservatrice, una macchi-                  220 giornate di bel tempo all’anno. A Nizza prese allog-
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                   na registratrice, vorrà pure dire qualcosa» .                          gio  in  rue  Ségurance  38,  ma  se  ne  stancò  subito  e  si
                      Lou Andreas von Salomé morì a 76 anni, in tarda età,                trasferì alla Pension de Genève, in Petit rue St.-Etienne,
                   come  le  altre  donne  della  vita  di  Nietzsche,  Cosima            che doveva diventare la dimora abituale dei suoi inverni.
                   Wagner e la sorella Elisabeth, sola, malata di diabete e               A  Natale  e  Capodanno  sta  male:  «Vomito  incessante,
                   di cancro, priva di un seno che le avevano asportato, ma               insonnia... malessere diffuso alla testa, dolori lancinanti
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                   serena e padrona di sé fino all’ultimo giorno. La chiama-              agli occhi» .
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                   vano «la strega dell’Hainberg» .                                         Qui  venne  a  stanarlo  un  certo  Paul  Lanzky,  che  gli
                      Quando  svanirono  anche  gli  ultimi  strascichi  del-             fece la posta per qualche giorno. Non essendo riuscito



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