Page 250 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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ancora accompagnata dalla Kym, passò sette settimane a
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                   Sils-Maria, che ebbero modo di frequentarsi a lungo e di               all’Università  di  Zurigo  ad  appena  ventidue  anni.  A
                   conoscersi abbastanza a fondo. Passarono molto tempo                   dal titolo Principe e sultano. Nietzsche la prese sul serio
                   insieme, anche perché quell’estate Nietzsche stava rela-               e pensò di farne una sua discepola e anche qualcosa di
                   tivamente bene e fu malato pochissime volte. Facevano                  più. In realtà la Druscowitz, oltre a essere una femmini-
                   passeggiate nei soliti posti, a Silvaplana, alla “roccia di            sta fanatica (avrebbe fondato due riviste militanti e radi-
                   Zarathustra”, in val di Fex, ma spesso lui saliva in came-             cali, La sacra lotta e Il grido di battaglia), era una gran
                   ra  di  Meta.  Mentre  lei  lavorava  a  maglia,  come  aveva          confusionaria (si era attribuita il titolo di «dottoressa in
                   fatto un tempo Lou Salomé, chiacchieravano un po’ di                   saggezza mondana») e, sostanzialmente, una cretina, del
                   tutto, specialmente dei piccoli avvenimenti del villaggio,             tipo  pericoloso  perché  attivissima.  Nietzsche,  questa
                   dell’afta epizoica, delle fienagioni, delle preoccupazioni             volta,  ci  mise  meno  del  solito  a  capirlo  e,  dopo  che
                   dei contadini, di cose molto semplici, e ridevano affet-               Helene  ebbe  pubblicato  un  comico  e  presuntuoso  li-
                   tuosamente  della  paura  dei  temporali  della  piccola               bretto, Come è possibile la responsabilità senza postulare
                   Adrienne,  la  figlia  del  padrone  di  casa.  Benché  Meta           il libero arbitrio, in cui confutava il pensiero dello Zara-
                   studiasse filosofia, Nietzsche aveva smesso di cercare un              thustra senza averne capito un’acca ma tentando di usa-
                   discepolo nel mondo femminile. Sulle donne aveva ma-                   re  gli  strumenti  della  filosofia  nicciana,  la  definì
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                   turato  certe  convinzioni,  non  tutte  benevole,  ma  nem-           «un’ochetta letteraria» . La Druscowitz, datasi al misti-
                   meno tutte negative, quasi sempre azzeccate, che andava                cismo, morì pazza alla fine del secolo, come il suo pre-
                   scrivendo nei suoi libri.                                              sunto Maestro, ma secondo Meta von Salis, che la cono-
                      L’intimità  fra  Meta  von  Salis  e  Nietzsche  diede  na-         sceva bene, era uscita di melone già molto tempo prima.
                   turalmente  spago  alle  malelingue,  soprattutto,  come                 Una  che  gli  piaceva  parecchio  era  la  giovanissima
                   sempre, donne, nella piccola cerchia dei villeggianti di               moglie del barone von Seydlitz, Irene, di origine unghe-
                   Sils. I pettegolezzi indignarono Meta che sapeva benis-                rese,  che,  oltre  a  essere  molto  carina,  aveva  la  vivacità
                   simo che da Nietzsche non c’era nulla da temere né da                  della sua gente e l’allegria della sua età e, nonostante i
                   sperare: «Quanto ero sicura che fra noi non sarebbero                  suoi vent’anni, gli faceva un po’ da mamma rimpinzan-
                   mai nati malintesi su questo punto, altrettanto trovavo                dolo di cibarie e dei dolci prediletti. Ma era sposata, per
                   indegno che le donne vedano un’amicizia fra un uomo                    di più con un amico, e per Nietzsche era quindi intoc-
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                   e una donna sempre e soltanto in questa prospettiva» .                 cabile. Ma gli andava bene così, per lui poter ammirare
                   Peraltro Nietzsche a quell’epoca, nel 1887, aveva ormai                una donna e goderne la compagnia senza che ci fossero
                   abbandonato  da  tempo  anche  ogni  velleità  di  trovarsi            rischi di arrivare al sodo, com’era stato con Cosima Wa-
                   una donna. L’ultima illusione l’aveva coltivata nell’esta-             gner e con Lou, era la situazione migliore.
                   te  del  1884,  quando  si  trovava  a  Zurigo,  con  Helene             Dopo l’estate del 1884, andata buca con Resa, andata
                   Druscowitz, un’altra creatura di Malwida. Questa Drus-                 buca con Meta, andata buca anche con la Druscowitz,
                   cowitz, una viennese di ventotto anni, era una sorta di                Nietzsche capì definitivamente che le donne non erano
                   enfant  prodige.  Aveva  preso  la  maturità  a  diciassette           fatte per lui e scrisse alla madre: «Tuo figlio non è adat-
                   anni e, dopo aver studiato filologia classica, archeologia,            to a sposarsi... Una vecchia o, ancora meglio, un bravo
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                   orientalistica,  germanistica,  si  era  laureata  in  filosofia       cameriere,  sarebbe  forse  la  situazione  migliore» .  Da



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