Page 213 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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e diretta, soprattutto nelle cose di poca importanza, non
                   raggiunta  qualche  giorno  dopo  per  andare  insieme  a
 rifuggiva dalla menzogna, quando le faceva comodo.  Lou  a  prendere  il  treno  per  Jena,  dove  lei  l’avrebbe
 Del Parsifal Lou non capì assolutamente nulla, come  Tautenburg, e si accorse che si metteva a civettare anche
 ammise  allegramente:  il  suo  livello  musicale,  disse,  era  con Bernard Förster, che era salito nello stesso scompar-
 più o meno quello di Trina, la governante di Malwida.  timento,  e  che  lui  non  era  insensibile  al  fascino  della
 Anche la baronessa von Meysenbug era naturalmente  ragazza, nonostante fosse ebrea, non ci vide proprio più.
 a Bayreuth e, come sempre animata da buone intenzio-  Le due donne si incontrarono di nuovo a Jena, in casa
 ni,  fece  l’ultimo  tentativo  di  far  riconciliare  Wagner  e  del  professor  Gelzer,  un  vecchio  amico  della  famiglia
 Nietzsche. Poiché il filosofo se ne stava a Tautenburg,  Nietzsche. Elisabeth, cercando di trattenersi il più pos-
 non  lontano  da  Bayreuth,  cercò  di  convincerlo  a  rag-  sibile, affrontò l’argomento partendo da lontano: «Prese
 giungere la compagnia, ma non ci riuscì. Nemmeno la  Lou in disparte e spiegò alla cara “sorella minore” che
 presenza di Lou bastò a smuoverlo ed è tutto dire. Ma  il bene più prezioso per una fanciulla è la sua reputazio-
 anche  dall’altra  parte  la  chiusura  era  ormai  completa.  ne. Purtroppo è assai facile danneggiarla e molto, molto
 Quando  qualcuno,  forse  la  stessa  Malwida,  in  una  di  difficile riconquistarla una volta perduta. Poi sospirò e
 queste feste accennò a Nietzsche, «Wagner abbandonò  diede a comprendere che Lou era forse troppo giovane
 pieno  di  irritazione  la  stanza  e  proibì  di  pronunciare  per rendersi conto fino a qual punto una giovane donna
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 ancora il nome di Nietzsche in sua presenza» .  debba essere prudente» . A sentire questi discorsi Lou
 Intanto Elisabeth, che oltretutto doveva tenersi a una  scoppiò a ridere: delle convenienze non le importava un
 certa distanza dai Wagner a causa del litigio col fratello,  fico  secco,  lo  sapevano  tutti.  Allora  Elisabeth,  sempre
 si macerava d’invidia, di rabbia e di indignazione impo-  più compresa nella sua parte di “sorella maggiore”, di-
 tenti.  Non  aveva  tutti  i  torti.  Era  stata  messa  in  una  venne severa e le rimproverò quel linguaggio da carret-
 situazione orribile. Racconta Ida Overbeck: «Parlai per  tiere, così poco adatto a una “jeune fille en fleur” e, già
 un  attimo  con  la  signorina  Nietzsche  a  Bayreuth,  nel-  che  c’era,  le  rinfacciò  il  suo  comportamento  con
 l’estate del 1882, e rimasi inorridita per il suo modo di  Joukowsky che aveva fatto chiacchierare tutta Bayreuth.
 esprimersi. Essa mostrava una violenta avversione verso  Lou, sempre calmissima, rispose che per principio non
 la  signorina  Salomé  che  si  interessava,  così  diceva,  ai  si occupava dei pettegolezzi e che in ogni caso ciò che
 nemici di suo fratello. Nello stesso tempo le rimprove-  aveva o non aveva fatto con Joukowsky erano fatti suoi.
 rava di essere incapace di entusiasmo adducendo se stes-  Elisabeth,  cominciando  ad  agitarsi,  le  ricordò  che
 sa  a  paragone.  Aveva  scarsa  opinione  del  talento  della  Joukowsky  era  uno  dei  principali  collaboratori  di
 signorina Salomé che, per via della sua maggiore giovi-  Wagner  e  quindi,  come  tale,  un  nemico  di  Nietzsche:
 nezza, voleva sovrastarla in tutti i campi possibili e co-  non trovava indegno aver fatto comunella con i nemici
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 munque  allontanarla  da  suo  fratello» .  Conclude  la  di suo fratello? Lou replicò beffardamente che se c’era
 Overbeck,  impietosamente:  «Ebbi  l’impressione  che  uno a cui non poteva fregar di meno di Nietzsche, questi
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 non avesse nulla da opporre a quel talento» . Elisabeth,  era il conte Paul Joukowsky che infatti non lo aveva mai
 dice  ancora  Ida  Overbeck,  rimproverava  anche  aspra-  nominato. A questo punto Elisabeth perse il controllo,
 mente il fratello per la mancanza di riguardo che aveva  cominciò a gridare che lei, Lou, non sapeva chi era suo
 avuto  verso  di  lei.  Era  livida.  E  quando  accompagnò  fratello, uno dei più grandi pensatori viventi, un uomo




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