Page 208 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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gazza a passare una parte delle vacanze estive a Stibbe.
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                   E così il fratello di Lou, Eugène, che la madre, dispera-              di fargli sapere qualcosa di preciso in maniera che potes-
                   ta, aveva chiamato in soccorso per riportare la ragazza in             gli scrisse da Stibbe che era disponibile a trascorrere la
                   Russia, la accompagnò invece a Stibbe, nelle braccia di                seconda  parte  dell’estate  con  lui.  Sarebbe  passata  da
                   Rée, mentre la Generalscha, definitivamente sconfitta, se              Bayreuth per assistere alla prima del Parsifal, agli inizi di
                   ne tornava a Pietroburgo.                                              agosto,  e  poi  lo  avrebbe  raggiunto  a  Tautenburg.  Ma
                      Anche Nietzsche tempestava Lou di lettere per avere                 avrebbe dovuto essere accompagnata da una donna per
                   a sua volta un periodo di «solitudine a due», una sorta                rendere un po’ meno scandalosa la faccenda. Aveva, gli
                   di “par condicio” con Rée. Lei lo tenne sulla corda per                chiese, qualcuna da suggerire? E qui Nietzsche fece un
                   un mesetto, indecisa, sottoposta com’era al pushing di                 altro  dei  suoi  clamorosi  errori  psicologici:  propose  la
                   Rée che era contrarissimo a che lei rimanesse sola con                 sorella Elisabeth. È vero che non aveva sottomano don-
                   Nietzsche.  Da  questo  momento  i  rapporti  fra  i  due              ne  disponibili,  e  nemmeno  indisponibili,  ma  su  chiun-
                   amici, come si ricava dalle lettere che si scambiano, di-              que  avrebbe  dovuto  andare  a  parare  fuorché  su  sua
                   ventano, soprattutto da parte di Rée, di una falsità e di              sorella. Non si sarebbero potute immaginare due donne
                   un’ipocrisia impressionanti: entrambi mascherano sotto                 più diverse. Elisabeth, una specie di vispa Teresa, con
                   il papocchio della Trinità il fatto che si stanno conten-              quei  suoi  vestitini  color  pastello,  rosa,  azzurro,  verde
                   dendo la stessa donna. Probabilmente Lou, con la sua                   pisello, gli incredibili cappellini ornati di violette, il viso
                   forza di carattere, sarebbe riuscita a gestire questo sin-             tondo “latte e miele”, nubile e vergine a trentasei anni,
                   golare ménage, una specie di Jules e Jim senza sesso, ma               non per scelta ma per forza perché nessuno l’aveva chie-
                   i due uomini erano troppo implicati sentimentalmente,                  sta  in  moglie,  aveva  preso  definitivamente  i  modi  e  la
                   e  inadeguati,  per  essere  all’altezza  di  un  progetto  così       mentalità della zitella. Era enfatica, manierata, squitten-
                   stravagante e astratto. In Jules e Jim è lei, Jeanne Mo-               te, attentissima alle convenzioni e al giudizio degli altri,
                   reau, a lasciarci le penne, qui furono prima Nietzsche e,              preoccupata di «non fare le figure», pettegola e, come
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                   più tardi, Rée .                                                       chi non può più dare cattivo esempio, aveva sempre in
                      Se comunque Nietzsche, arreso, era disposto a condi-                bocca la “virtù” di cui si considerava l’incarnazione. Ben
                   videre Lou, Rée non ci pensava affatto ed era già deciso,              fatta  di  corpo,  proporzionata,  non  si  poteva  dire  che
                   in  cuor  suo,  a  boicottare  il  progetto  della  Trinità e a        fosse brutta, in linea puramente astratta era più bella di
                   portarsi via definitivamente la ragazza.                               Lou ma, a differenza di Lou, mancava totalmente di sex
                      Nietzsche, che soggiornava a Tautenburg, una stazio-                appeal. Inoltre, pur non essendo stupida, era ben lonta-
                   ne  termale  della  Turingia,  stava  sui  carboni  ardenti.           na  dall’allure  intellettuale  della  Salomé,  anche  perché
                   Temendo che Lou non solo non volesse più passare le                    mentre Lou era nata cosmopolita e si trovava a suo agio
                   vacanze con lui, ma che anche il progetto autunnale di                 ovunque, lei era quasi sempre vissuta nell’ambiente ri-
                   vivere tutti e tre insieme a Vienna (era stata Lou a sce-              stretto di Naumburg ed era inevitabilmente e inguaribil-
                   gliere questa città) fosse saltato, le chiedeva insistente-            mente provinciale.
                   mente se poteva perlomeno fissare la sua residenza esti-                 In  aggiunta,  a  sconsigliare  una  simile  scelta,  c’era  il
                   va  sulla  strada  di  Vienna  così  da  obbligare  in  qualche        fatto che Elisabeth era gelosissima del fratello, cui aveva
                   modo moralmente i due. Implorava Lou, e anche Rée,                     sacrificato  molto,  aiutandolo  in  tante  occasioni  con




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