Page 208 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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gazza a passare una parte delle vacanze estive a Stibbe.
se disporre della sua estate. Finalmente il 30 giugno Lou
E così il fratello di Lou, Eugène, che la madre, dispera- di fargli sapere qualcosa di preciso in maniera che potes-
ta, aveva chiamato in soccorso per riportare la ragazza in gli scrisse da Stibbe che era disponibile a trascorrere la
Russia, la accompagnò invece a Stibbe, nelle braccia di seconda parte dell’estate con lui. Sarebbe passata da
Rée, mentre la Generalscha, definitivamente sconfitta, se Bayreuth per assistere alla prima del Parsifal, agli inizi di
ne tornava a Pietroburgo. agosto, e poi lo avrebbe raggiunto a Tautenburg. Ma
Anche Nietzsche tempestava Lou di lettere per avere avrebbe dovuto essere accompagnata da una donna per
a sua volta un periodo di «solitudine a due», una sorta rendere un po’ meno scandalosa la faccenda. Aveva, gli
di “par condicio” con Rée. Lei lo tenne sulla corda per chiese, qualcuna da suggerire? E qui Nietzsche fece un
un mesetto, indecisa, sottoposta com’era al pushing di altro dei suoi clamorosi errori psicologici: propose la
Rée che era contrarissimo a che lei rimanesse sola con sorella Elisabeth. È vero che non aveva sottomano don-
Nietzsche. Da questo momento i rapporti fra i due ne disponibili, e nemmeno indisponibili, ma su chiun-
amici, come si ricava dalle lettere che si scambiano, di- que avrebbe dovuto andare a parare fuorché su sua
ventano, soprattutto da parte di Rée, di una falsità e di sorella. Non si sarebbero potute immaginare due donne
un’ipocrisia impressionanti: entrambi mascherano sotto più diverse. Elisabeth, una specie di vispa Teresa, con
il papocchio della Trinità il fatto che si stanno conten- quei suoi vestitini color pastello, rosa, azzurro, verde
dendo la stessa donna. Probabilmente Lou, con la sua pisello, gli incredibili cappellini ornati di violette, il viso
forza di carattere, sarebbe riuscita a gestire questo sin- tondo “latte e miele”, nubile e vergine a trentasei anni,
golare ménage, una specie di Jules e Jim senza sesso, ma non per scelta ma per forza perché nessuno l’aveva chie-
i due uomini erano troppo implicati sentimentalmente, sta in moglie, aveva preso definitivamente i modi e la
e inadeguati, per essere all’altezza di un progetto così mentalità della zitella. Era enfatica, manierata, squitten-
stravagante e astratto. In Jules e Jim è lei, Jeanne Mo- te, attentissima alle convenzioni e al giudizio degli altri,
reau, a lasciarci le penne, qui furono prima Nietzsche e, preoccupata di «non fare le figure», pettegola e, come
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più tardi, Rée . chi non può più dare cattivo esempio, aveva sempre in
Se comunque Nietzsche, arreso, era disposto a condi- bocca la “virtù” di cui si considerava l’incarnazione. Ben
videre Lou, Rée non ci pensava affatto ed era già deciso, fatta di corpo, proporzionata, non si poteva dire che
in cuor suo, a boicottare il progetto della Trinità e a fosse brutta, in linea puramente astratta era più bella di
portarsi via definitivamente la ragazza. Lou ma, a differenza di Lou, mancava totalmente di sex
Nietzsche, che soggiornava a Tautenburg, una stazio- appeal. Inoltre, pur non essendo stupida, era ben lonta-
ne termale della Turingia, stava sui carboni ardenti. na dall’allure intellettuale della Salomé, anche perché
Temendo che Lou non solo non volesse più passare le mentre Lou era nata cosmopolita e si trovava a suo agio
vacanze con lui, ma che anche il progetto autunnale di ovunque, lei era quasi sempre vissuta nell’ambiente ri-
vivere tutti e tre insieme a Vienna (era stata Lou a sce- stretto di Naumburg ed era inevitabilmente e inguaribil-
gliere questa città) fosse saltato, le chiedeva insistente- mente provinciale.
mente se poteva perlomeno fissare la sua residenza esti- In aggiunta, a sconsigliare una simile scelta, c’era il
va sulla strada di Vienna così da obbligare in qualche fatto che Elisabeth era gelosissima del fratello, cui aveva
modo moralmente i due. Implorava Lou, e anche Rée, sacrificato molto, aiutandolo in tante occasioni con
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