Page 182 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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ne, la madre, la sorella, Köselitz, Overbeck. Oltretutto
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entrambi» . Ma da solo Nietzsche non resiste molto a
l’“amico del cuore”, Paul Rée, è lontano: i medici per parando alla partenza e al ritorno. È stato necessario per
curare il suo esaurimento nervoso hanno consigliato un Recoaro e, come ogni volta che gli attacchi si fanno par-
viaggio per mare e i genitori gli hanno pagato un sog- ticolarmente insopportabili, cerca scampo nella fuga.
giorno in America del Nord. Torna in Engadina e questa volta scopre Sils-Maria,
Ma questa solitudine gli dà anche momenti di grande meno affollata, più tranquilla, meno mondana di Saint-
esaltazione: «Quando splende il sole vado sempre sopra Moritz che già allora era una stazione di villeggiatura
uno scoglio isolato sul mare e vi sto sdraiato all’aria internazionale. Inoltre Sils dava molte possibilità di pas-
aperta, sotto il mio parasole, come una lucertola... e col seggiate in piano, come quella in val di Fex, adatte alla
pensiero mi imbarco in avventure dello spirito. Mare e sua vista. E d’estate era un tripudio di profumi e di
cielo limpido – ora lo capisco – mi sono indispensabi- odori, cosa non indifferente a un semicieco che ha nel-
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li» . Se non c’è un riverbero eccessivo le superfici uni- l’olfatto uno dei sensi più attenti. «Non conosco nulla di
formi e immense del mare e del cielo, due soli colori, più consono alla mia natura di quest’angolo di Engadi-
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due tonalità d’azzurro o di grigio, lo sguardo libero al- na!» annuncia entusiasta . Ciò non gli impedisce, nei
l’infinito, sono un sollievo per i suoi occhi non costretti tre mesi che vi passa, di avere attacchi a ripetizione, che
ad aguzzarsi su qualcosa di preciso e può illudersi di durano in genere una settantina di ore. Alla fine solo
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avere la vista di un uomo normale. dieci giorni risulteranno “passabili” . Cinque volte ha
A Genova si ferma a lungo, fino a primavera inoltrata invocato la morte. Adesso si cura da sé, con sali minerali
quando coglie al volo un invito di Köselitz a trascorrere (fosfato di ferro, fosfato di potassio, solfato di sodio,
un periodo insieme. L’appuntamento è per il 2 maggio clorato di sodio) e i preparati elettroomeopatici di Mat-
a Recoaro ma Nietzsche lo manca perché un attacco di tei che sono all’ultima moda. Ha perso ogni fiducia nei
emicrania lo ha costretto a fermarsi a Vicenza. Da qui medici.
raggiunge Recoaro a piedi, con una borsetta a tracolla, Rifiuta, sia pur a malincuore, una proposta di Rée
come un globe-trotter. Köselitz gli legge la Meccanica del che, tornato dall’America, vuole piombare a Sils con la
calore di Julius Robert Mayer che influenza tutte le let- madre. «Considero un mio nemico chiunque interrompa
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ture successive, orientate verso la filosofia meccanicisti- la mia estate di lavoro in Engadina» scrive alla sorella
co-materialista, ed è probabilmente all’origine dell’intui- nell’agosto del 1881. È infatti germogliata in lui l’idea
zione dell’“eterno ritorno”. dell’“eterno ritorno”, «il pensiero più grave», «il pensie-
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È a Recoaro che Nietzsche, che ha una passione in- ro più abissale», come lo definì lui stesso , «il pensiero
fantile per gli pseudonimi, oltre che per la segretezza, dei pensieri», secondo Heidegger, dell’ultima fase della
appioppa a Köselitz quello di Peter Gast sembrandogli filosofia di Nietzsche. Abbozzato per la prima volta in
il nome originale troppo ostico per le orecchie degli ita- un appunto degli inizi di agosto del 1881, formulato
liani. Dopo un paio di mesi i due non ne possono già nella quarta parte della Gaia scienza, sviluppato nello
più l’uno dell’altro e Nietzsche confessa a Overbeck: Zarathustra, ripreso in Al di là del bene e del male, il
«Malgrado ogni cautela la mia salute non tollera più tali pensiero dell’“eterno ritorno” tormenterà per anni il fi-
convivenze: ho avuto crisi come ai tempi peggiori di losofo, che ci girerà intorno con circospezione per tutta
Basilea. In questo momento il signor Köselitz si sta pre- la sua vita cosciente, riaccostandolo e abbandonandolo
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