Page 184 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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più volte quasi con orrore, nascondendolo a se stesso
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fisica, e comprende che questo evento inaudito apre,
perché insostenibile nella sua terribilità . coscienza degli uomini, e con lui ogni aspirazione meta-
Nel primo appunto l’“eterno ritorno” è appena sche- insieme a enormi possibilità, un’epoca di angoscia e di
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matizzato e, sotto, Nietzsche annota: Primi di agosto a smarrimento per l’umanità . In questo fecondissimo
Sils-Maria, a 6000 piedi al di sopra del mare e molto più periodo nasce anche la figura di Zarathustra e appaiono,
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in alto di tutte le cose umane . Osserva Heidegger: «Già come documentano i taccuini, i primi accenni alle con-
il fatto che Nietzsche si appunti esplicitamente la data cezioni del “superuomo” e della “volontà di potenza”.
dell’annotazione è un segno del carattere straordinario Agli inizi di febbraio era uscito Aurora, il libro del-
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del contenuto e del suo intento» . In Ecce homo Nietz- l’“autosoppressione della morale” come lui lo definì.
sche racconterà quest’istante fatale: «Camminavo un L’opera incontrò non solo il disinteresse del pubblico
giorno lungo il lago di Silvaplana attraverso i boschi; ma anche quello degli amici: «La maggior parte di colo-
presso una potente roccia che si levava a figura di pira- ro cui ho mandato il mio libro» scrive a Gast a settem-
mide, vicino a Surlei, mi arrestai. Ed ecco giunse a me bre, «non mi ha inviato, nel giro di tre mesi, nemmeno
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quel pensiero» . Nell’ultimo paragrafo del quarto libro una parola di ringraziamento» . Sempre a Gast: «Nes-
della Gaia scienza lo formulerà così: «Che accadrebbe suno ha avuto un pensiero su di me, tutto ossequi e
se, un giorno o una notte, un demone strisciasse furtivo benevolenza quel che mi si dice, ma lontano, lontano,
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nella più solitaria delle solitudini e ti dicesse: “Questa lontano» . E ancora: «Se non potessi attingere la mia
vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla forza da me stesso, se dovessi attendere consensi, inco-
ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci raggiamenti, conforto dall’esterno, dove sarei, che cosa
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sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni sarei!» . Ha, qua e là, qualche ammiratore ma si tratta
piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente quasi sempre di spostati, come quel signor Otto Busse
piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a che dà preoccupanti segni di mania di grandezza e i cui
te, e tutto nella stessa sequenza e successione – e così parenti sono convinti, probabilmente non a torto, che è
pure questo ragno e questo lume di luna fra i rami e così stata la lettura dei libri di Nietzsche a farlo uscire di
pure questo attimo e io stesso. L’eterna clessidra del- senno. In verità un estimatore un po’ più consistente ce
l’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e te con l’ha: è Bruno Bauer, l’esponente della sinistra hegeliana,
essa, granello della polvere! Non ti rovesceresti a terra ma apprezza l’autore della Nascita della tragedia e delle
digrignando i denti e maledicendo il demone che così ha Inattuali e Nietzsche è ormai lontanissimo da quelle
parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo opere.
immenso, in cui questa sarebbe stata la tua risposta: ‘Tu Il vuoto in cui cadono i suoi libri lo amareggia pro-
sei un dio e mai intesi cosa più divina?’ Se quel pensiero fondamente. Nietzsche, nonostante tutte le sue roboanti
ti prendesse in suo potere, a te, quale sei ora, farebbe dichiarazioni in contrario, voleva, come tutti, avere suc-
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subire una metamorfosi e forse ti stritolerebbe”» . Il cesso. Racconta, con molto affetto, Ida Overbeck: «Sof-
paragrafo successivo si intitola forse non a caso e co- friva molto per il fatto di essere così poco letto e cono-
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munque presago: Incipit tragoedia . sciuto. Ad ogni pubblicazione sperava di incontrare una
Nella Gaia scienza Nietzsche annuncia anche «la risonanza entusiastica, di venir salutato dall’opinione
morte di Dio», constata cioè che Dio è morto nella pubblica come un astro nascente, di trovare seguaci e
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