Page 180 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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farmi avere qualche notizia del nostro amico?» . Ma
sogni, molte invece incoraggianti e liete, e con nessuno
basta che legga Il viandante e la sua ombra, che gli è non è mai corsa una parola cattiva, neppure nei miei
stato mandato dall’editore Schmeitzner, perché gli torni forse ho mai riso tanto. Ma ormai è finita: e a che serve
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l’incazzatura e parli di «nichilismo ripugnante» . Ag- avere ragione in parecchi punti contro di lui... Sono i
giunge amaramente, col solito egocentrismo: «Solo per sacrifici più duri che il processo della mia vita e del mio
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liberarsi di me si abbandona a qualunque banalità» . E pensiero ha richiesto da me; ancora oggi, dopo un’ora di
ancora: «Quanto malvagio sia oggi il mondo lo si può conversazione simpatica, con persone estremamente
vedere dal fatto che uomini come Nietzsche, che pro- estranee, tutta la mia filosofia può vacillare: mi sembra
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mettono qualcosa, in esso diventano così presto malva- così stolto voler avere ragione a costo dell’amore» .
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gi» . Ma si chiede se non ha anche lui qualche colpa e, Nietzsche era sempre stato, a causa del carattere e
facendo ciò che non aveva mai fatto in vita sua, un’au- della sua intima estraneità, cui si erano venuti ad aggiun-
tocritica, ricorda «gli scoppi d’ira che offendevano tan- gere gli handicap, la vista e una salute malferma, un
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to Nietzsche» , la scenataccia per il Triumphlied di uomo tendenzialmente solitario, anche se gli sarebbe
Brahms e quella volta «quando venne e non mangiò nul- tanto piaciuto poter essere come tutti gli altri, ma adesso
la con noi dicendo: sono vegetariano, e io gli risposi: Lei la solitudine sta diventando palpabile, un fatto esteriore
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è un asino» . Anche la fredda Cosima, che si è imposta oltre che interiore, una condizione esistenziale, un desti-
il silenzio e che cerca di depistare il discorso ogni volta no. Viene ricacciato in se stesso e non gli resta che pen-
che in casa cade su Nietzsche, ha un attimo di malinco- sare, pensare e scrivere.
nia un giorno che in un catalogo trova una lettera di Ma se deve essere solo, allora lo sia fino in fondo.
Hölderlin a Schiller e «ricordando che Hölderlin era il Vuole che ciò che è una condanna appaia almeno
favorito di Nietzsche leggo la lettera e la segnalo a Ri- come una scelta. Così quando, dopo un viaggio disastro-
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chard» . Il ricordo di quel ragazzo timido, beneducato, so a Stresa, durante il quale è costretto a fermarsi quasi
goffo e così straordinariamente intelligente, continuerà a a ogni stazione, a Francoforte, a Heidelberg, in preda a
opprimere Wagner fino alla morte. Nell’agosto del violenti attacchi, nel novembre del 1880 si stabilisce a
1882, a pochi mesi dall’infarto che lo ucciderà, incon- Genova, ordina alla sorella, a Köselitz, a Overbeck di
trando a Bayreuth Elisabeth, che vi era andata per assi- non dare a nessuno il suo indirizzo o di dire che è a San
stere al Parsifal, le confesserà: «Dica a suo fratello che Remo. Precauzione inutile, e anche un po’ ridicola, per-
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da quando si è allontanato da me, sono rimasto solo» . ché nessuno lo cerca. Nietzsche, che conosce a fondo le
Ma il tormento è un pendolo che oscilla perennemen- proprie contraddizioni, scrive negli appunti: «Ho una
te fra Bayreuth e Nietzsche, che, proprio nei mesi in cui passione per l’indipendenza, le sacrifico ogni cosa – pro-
Wagner si angustia e si chiede se non sia stato troppo babilmente perché ho l’animo più dipendente del mon-
rude, troppo poco sensibile con l’amico, scrive a Köse- do e sono torturato dai minimi lacci più che altri dalle
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litz: «Soffro orribilmente quando devo fare a meno della catene... Io esilio me stesso» .
simpatia e per esempio niente può compensare per me Vive in una camera d’affitto, priva di riscaldamento,
il fatto di aver perduto negli ultimi anni la simpatia di gelida, in un inverno particolarmente rigido («Spesso le
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Wagner. Quante volte sogno di lui, e sempre nello stile mie membra gelano» ), senza compagnia, con contatti
dei nostri rapporti confidenziali di un tempo! Tra noi ridotti all’osso, e solo epistolari, con pochissime perso-
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