Page 183 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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ne, la madre, la sorella, Köselitz, Overbeck. Oltretutto
                   entrambi» . Ma da solo Nietzsche non resiste molto a
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 l’“amico  del  cuore”,  Paul Rée, è  lontano: i medici per  parando alla partenza e al ritorno. È stato necessario per
 curare il suo esaurimento nervoso hanno consigliato un  Recoaro e, come ogni volta che gli attacchi si fanno par-
 viaggio per mare e i genitori gli hanno pagato un sog-  ticolarmente  insopportabili,  cerca  scampo  nella  fuga.
 giorno in America del Nord.  Torna  in  Engadina  e  questa  volta  scopre  Sils-Maria,
 Ma questa solitudine gli dà anche momenti di grande  meno affollata, più tranquilla, meno mondana di Saint-
 esaltazione: «Quando splende il sole vado sempre sopra  Moritz  che  già  allora  era  una  stazione  di  villeggiatura
 uno  scoglio  isolato  sul  mare  e  vi  sto  sdraiato  all’aria  internazionale. Inoltre Sils dava molte possibilità di pas-
 aperta, sotto il mio parasole, come una lucertola... e col  seggiate in piano, come quella in val di Fex, adatte alla
 pensiero mi imbarco in avventure dello spirito. Mare e  sua  vista.  E  d’estate  era  un  tripudio  di  profumi  e  di
 cielo limpido – ora lo capisco – mi sono indispensabi-  odori, cosa non indifferente a un semicieco che ha nel-
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 li» . Se non c’è un riverbero eccessivo le superfici uni-  l’olfatto uno dei sensi più attenti. «Non conosco nulla di
 formi  e  immense  del  mare  e  del  cielo,  due  soli  colori,  più consono alla mia natura di quest’angolo di Engadi-
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 due tonalità d’azzurro o di grigio, lo sguardo libero al-  na!»  annuncia  entusiasta .  Ciò  non  gli  impedisce,  nei
 l’infinito, sono un sollievo per i suoi occhi non costretti  tre mesi che vi passa, di avere attacchi a ripetizione, che
 ad  aguzzarsi  su  qualcosa  di  preciso  e  può  illudersi  di  durano  in  genere  una  settantina  di  ore.  Alla  fine  solo
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 avere la vista di un uomo normale.  dieci  giorni  risulteranno  “passabili” . Cinque volte  ha
 A Genova si ferma a lungo, fino a primavera inoltrata  invocato la morte. Adesso si cura da sé, con sali minerali
 quando coglie al volo un invito di Köselitz a trascorrere  (fosfato  di  ferro,  fosfato  di  potassio,  solfato  di  sodio,
 un periodo insieme. L’appuntamento è per il 2 maggio  clorato di sodio) e i preparati elettroomeopatici di Mat-
 a Recoaro ma Nietzsche lo manca perché un attacco di  tei che sono all’ultima moda. Ha perso ogni fiducia nei
 emicrania lo ha costretto a fermarsi a Vicenza. Da qui  medici.
 raggiunge Recoaro a piedi, con una borsetta a tracolla,  Rifiuta,  sia  pur  a  malincuore,  una  proposta  di  Rée
 come un globe-trotter. Köselitz gli legge la Meccanica del  che, tornato dall’America, vuole piombare a Sils con la
 calore di Julius Robert Mayer che influenza tutte le let-  madre. «Considero un mio nemico chiunque interrompa
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 ture successive, orientate verso la filosofia meccanicisti-  la mia estate di lavoro in Engadina»  scrive alla sorella
 co-materialista, ed è probabilmente all’origine dell’intui-  nell’agosto  del  1881.  È  infatti  germogliata  in  lui  l’idea
 zione dell’“eterno ritorno”.  dell’“eterno ritorno”, «il pensiero più grave», «il pensie-
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 È a Recoaro che Nietzsche, che ha una passione in-  ro più abissale», come lo definì lui stesso , «il pensiero
 fantile  per  gli  pseudonimi,  oltre  che  per  la  segretezza,  dei pensieri», secondo Heidegger, dell’ultima fase della
 appioppa a Köselitz quello di Peter Gast sembrandogli  filosofia di Nietzsche. Abbozzato per la prima volta in
 il nome originale troppo ostico per le orecchie degli ita-  un  appunto  degli  inizi  di  agosto  del  1881,  formulato
 liani. Dopo un paio di mesi i due non ne possono già  nella  quarta  parte  della  Gaia  scienza,  sviluppato  nello
 più  l’uno  dell’altro  e  Nietzsche  confessa  a  Overbeck:  Zarathustra,  ripreso  in  Al  di  là  del  bene  e  del  male,  il
 «Malgrado ogni cautela la mia salute non tollera più tali  pensiero dell’“eterno ritorno” tormenterà per anni il fi-
 convivenze:  ho  avuto  crisi  come  ai  tempi  peggiori  di  losofo, che ci girerà intorno con circospezione per tutta
 Basilea. In questo momento il signor Köselitz si sta pre-  la sua vita cosciente, riaccostandolo e abbandonandolo




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