Page 187 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
P. 187

41
 discepoli» .  E  invece  ogni  nuovo  libro  era  un  fiasco
                   Otto Caspari, Saggio su causa ed effetto di Adolf Fick, La
 peggiore  del  precedente.  Scrive:  «Se  gli  altri  non  mi  poi opere filosofico-scientifiche (L’ipotesi di Thomson di
 42
 procurano gioia, me la procurerò da solo» . È in questo  forza  di  una  concezione  realmonistica  del  mondo  di  G.
 periodo che Nietzsche comincia a perdere quella distan-  Vogt)  chiaramente  finalizzate  a  suffragare  l’intuizione
 za critica e anche ironica dalla sua opera che aveva fino  dell’“eterno ritorno” di cui però Nietzsche non arriverà
 ad  allora  conservato.  Il  14  agosto  1881  scrive  a  Gast:  mai a fornire una spiegazione fisico-meccanica.
 «Sul  mio  orizzonte  sono  sorte  idee  di  cui  non  ho  mai  Ormai  dà  segni  di  insofferenza  anche  per  Sils.  Gli
 visto  l’uguale  prima...  Già  alcune  volte  non  ho  potuto  attacchi  lo  martoriavano  e  si  sentiva  come  «una  bestia
                             48
 lasciare  la  stanza  per  la  ridicola  ragione  che  avevo  gli  torturata» . Allora fece quello che aveva sempre fatto:
 occhi  infiammati.  Perché?  Perché  avevo  pianto  troppe  fuggì  altrove,  a  Genova.  «Per  quanto  mi  sia  difficile
                                                                    49
 lacrime durante le mie passeggiate... non lacrime di sen-  confessarmelo  posso  vivere  ormai  solo  sul  mare» .
 timento, ma lacrime di gioia: mentre piangevo cantavo e  Nella città ligure assiste alla Semiramide di Rossini, a I
 dicevo assurdità, invaso da una nuova visione che sono  Capuleti ed i Montecchi di Bellini e, soprattutto, alla Car-
 43
 il  primo  di  tutti  gli  uomini  ad  avere» .  È  l’inizio  di  men  di  Bizet,  allora  semisconosciuto,  che  lo  esaltò,  lo
 quella  autoesaltazione,  alternata  a  periodi  di  profonda  commosse,  lo  fece  piangere.  Nel  corso  degli  anni  ria-
 depressione, che avrà il suo apice nell’ossessione autoin-  scolterà  la  Carmen  una  ventina  di  volte,  anche  se  nel
 censatoria di Ecce homo per sfociare infine nel delirio.  1888 confiderà a Carl Fuchs, un mediocre compositore
 Nella vita di tutti i giorni resta però l’uomo timido di  con cui era in corrispondenza, che l’opera di Bizet non
 sempre,  maldestro  e  ignaro  degli  usi  di  mondo.  Vuole  è che gli piacesse davvero, se ne era solo servito come
                                   50
 che Gast dedichi a Rée, come sorta di epitaffio del pa-  «antitesi ironica»  a Wagner nella sua annosa polemica
 dre  dell’amico,  che  è  morto  agli  inizi  dell’anno,  la  sua  col compositore. «Non è soltanto una pura malignità se
 composizione Scherzo, malizia e vendetta, un’opera buf-  in  questo  scritto  lodo  Bizet  a  spese  di  Wagner»,  così
                                                     51
 fa. L’idea gli pare «indicibilmente fine» e «entusiasman-  inizia la prefazione a  Il caso Wagner .
 44
 te» .  Per  fortuna  non  se  ne  fa  nulla  perché  nessuno  Naturalmente le emicranie non lo mollavano e ci fu
 vuole pubblicare l’opera. A fine agosto scrive a Rée una  anche un altro preoccupante svenimento. Come se non
 lettera  di  condoglianze  in  cui  dice  tra  l’altro:  «Che  bastasse si aggiunsero mal di denti e un dolore alla ve-
 45
 splendido anno il 1881!» . Queste incredibili gaffe non  scica che non se ne andava mai via. Il Natale, come di
 sono casuali e non derivano solo da innata goffaggine. Il  consueto,  fu  pessimo.  Agli  inizi  di  febbraio  arrivò  a
 fatto è che Nietzsche, totalmente concentrato su se stes-  dargli un po’ di vita Paul Rée. A parte un attacco che
 so,  non  ha  una  vera  attenzione  agli  altri.  Nota  Leslie  ebbe all’arrivo dell’amico, durato qualche giorno, e uno
 Chamberlain: «Già da giovane aveva scritto che gli altri  alla sua partenza, Nietzsche stette abbastanza bene nel
 erano come ombre nella sua caverna platonica. Lui solo  mese che passarono insieme. Andarono a vedere Il bar-
 46
 era reale» .      biere di Siviglia di Rossini e la Dama delle camelie, inter-
 A Sils aveva fatto anche delle letture importanti, sfor-  pretato da Sarah Bernhardt, al Carlo Felice. La grande
 zando  gli  occhi  perché  non  c’era  nessuno  che  potesse  diva fu all’altezza della sua fama: durante il primo atto
 aiutarlo:  Spinoza  innanzitutto.  («Sono  stupefatto,  rapi-  svenne,  riprese  dopo  un’ora  ma  ebbe  uno  sbocco  di
 47
 to! Ho un precursore e che razza di precursore!» ), e  sangue, cosa molto realistica e appropriata perché face-



 196                                       197





           0040.testo.indd   197                                    30-11-2009   12:14:26
   182   183   184   185   186   187   188   189   190   191   192