Page 13 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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piccolo museo, dove peraltro c’è poco o nulla a parte un
livre d’honneur con firme di visitatori che vengono dal
resto d’Europa, dal Giappone, dal Messico, dagli Stati
Uniti e da tutto il mondo; a un gruppo funerario di UN UOMO SENZA
gesso bianco di incomparabile kitsch, dove un doppio
Nietzsche, completamente nudo che si copre le puden-
da con un cappello, guarda se stesso al braccio della
madre, ricalco di una celebre fotografia del 1891, quan-
do il filosofo era già pazzo; e alle tombe, che ora, ripu-
lite, risultano di marmo rosa e che mi sono sembrate,
forse per il colore, più piccole e modeste di come le
ricordavo. La tomba di Nietzsche è la prima da sinistra Com’era Nietzsche nella maturità, intorno ai suoi
e non al centro, come avevo pensato e come uno si quarant’anni? Facciamocelo descrivere da una donna,
aspetterebbe, perché Elisabeth, morta trentacinque anni più attenta, in genere, ai dettagli, e da una che lo conob-
dopo il fratello, volle riservare a sé quella posizione. be da vicino, Lou Andreas-Salomé: «All’osservatore
Sulla destra c’è il padre, mentre la madre è relegata in frettoloso la sua figura non presentava nulla che desse
un loculo sistemato sopra la tomba del marito. Al posto nell’occhio: l’uomo di media statura, dagli abiti estrema-
delle erbacce ci sono dei giardinetti di fiori, ben ordinati mente semplici, ma anche estremamente curati, dai tratti
e recintati, una rosa rossa fresca è posata sulla tomba del distesi e dai capelli castani pettinati all’indietro, poteva
filosofo, trattenuta da un cordolo di ferro perché il ven- facilmente passare inosservato. Il contorno della bocca,
to, o qualcuno, non se la porti via, e c’è una panchina sottile e quanto mai espressivo, veniva quasi interamente
per chi, dopo essersi raccolto, voglia sostare. Tutto è nascosto dai grossi baffi pettinati in avanti, aveva una
molto lindo, molto “propre”, molto decoroso e non ha risata sommessa, un modo di parlare senza fragore,
nulla a che vedere con la selvaggia e impressionante un’andatura cauta e meditabonda con le spalle che un
solitudine di un tempo. Eppure nemmeno questa siste- po’ si incurvavano; era difficile immaginare un uomo del
mazione, come l’altra, gli fa torto. Perché se Nietzsche, genere in mezzo a una folla: portava su di sé il segno di
come filosofo, fu il sofferente testimone e nunzio della chi resta in disparte, di chi sta da solo. Di incomparabile
crisi di un’epoca, il profeta della rivolta contro il mondo bellezza e di tale nobiltà di forma da attirare involonta-
moderno, il dinamitardo dell’ordine costituito, fino a riamente lo sguardo erano invece le mani... Il contegno
pagare la sua ribellione intellettuale con un atroce isola- suscitava l’impressione di segretezza e di riservatezza.
mento, che non volle ma che subì con la mansuetudine Nella vita di ogni giorno era di una grande cortesia e di
con cui un bove viene portato al macello, come uomo una mitezza quasi femminile» .
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rimase sempre, e fino all’ultimo, un borghese piccolo Di corpo era tarchiato, atticciato, pesante senza essere
piccolo. grasso, per nulla agile. Il viso era pieno, di colorito roseo
un po’ da putto. Aveva una bella voce, musicale, pro-
fonda, dolce. Sotto la fronte amplissima un pince-nez
con la montatura dorata sormontava il naso ben model-
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