Page 65 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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perfetto - di ambire alla massima arte vitale. A tal fine esso deve esser reso incosciente:
questo lo scopo d'ogni santa bugia. - L'ordinamento per caste, la legge suprema, dominante, è
soltanto la ratifica di un ordinamento naturale, legalità naturale di prim'ordine, sopra la quale
nessun arbitrio, nessuna «idea moderna» ha potestà. In ogni società sana spiccano,
condizionandosi a vicenda, tre tipi che fisiologicamente gravitano in modo disuguale, ognuno
dei quali ha la sua propria igiene, il suo proprio ambito di lavoro, la sua propria specie di
senso della perfezione e di maestria. La natura, non Manu, discrimina, gli uni dagli altri, i
prevalentemente spirituali, i prevalentemente forti di muscoli e di temperamento e chi non
eccelle né nell'una né nell'altra cosa, i mediocri - questi ultimi come grande numero; i primi
come eletti. La casta più in alto - io la chiamo: i pochissimi - essendo perfetta, ha anche i
privilegi dei pochissimi: tra questi vi è quello di impersonare sulla terra la felicità, la
bellezza, la bontà. Solo agli uomini più spirituali è permessa la bellezza, il bello: solo in essi
la bontà non è debolezza. Pulchrum est paucorum hominum: il bene è un privilegio. Per
contro, nulla può esser loro meno permesso che le brutte maniere, o uno sguardo pessimista,
un occhio che imbruttisca - addirittura sdegno per l'apparenza complessiva delle cose. Lo
sdegno è privilegio dei Ciandala; così pure il pessimismo. «Il mondo è perfetto» - così parla
l'istinto dei più spirituali, l'istinto che dice di sì: - «l'imperfezione, il sotto-di-noi d'ogni
specie, la distanza, il pathos della distanza, lo stesso Ciandala fanno pure parte di questa
perfezione». Gli uomini più spirituali, essendo i più forti, trovano la propria felicità là dove
altri troverebbero la propria rovina: nel labirinto, nella durezza verso se stessi e verso gli
altri, nel tentativo; il loro diletto è l'autodominio: l'ascetismo in loro diventa natura, bisogno,
istinto. Il compito difficile è per loro privilegio: il giocare con fardelli che schiacciano altri,
un ristoro... Conoscenza - una forma di ascetismo. - Essi sono la più onorevole specie
d'uomini: questo non esclude che essi siano la più serena, la più amabile. Essi dominano non
perché vogliono, ma perché sono, non sono padroni d'esser secondi. - I secondi: questi sono i
custodi del diritto, i tutori dell'ordine e della sicurezza, sono i nobili guerrieri, è il re
soprattutto, in quanto espressione massima del guerriero, del giudice e del conservatore della
legge. I secondi sono gli esecutori dei più spirituali, ciò che è più vicino ad essi, ciò che a
quelli appartiene, ciò che toglie loro tutta la grossura del lavoro del dominare - il loro
seguito, la loro mano destra, la loro migliore scolaresca. - In tutto ciò, lo ripetiamo, non v'è
alcunché d'arbitrario, alcunché di costruito; ciò che è diverso, è costruito - è allora che si fa
scempio della natura... L'ordinamento per caste, la gerarchia, formula soltanto la legge somma
della stessa vita; la distinzione dei tre tipi è necessaria per la conservazione della società, per
render possibili i tipi superiori e più alti - la disuguaglianza dei diritti è appunto la
condizione perché i diritti in generale esistano. - Un diritto è un privilegio. Ciascuno nel
proprio modo di essere ha pure il suo privilegio. Non sottovalutiamo i privilegi dei mediocri.
Vieppiù si avvicina al vertice, la vita diventa più dura - il freddo aumenta, la responsabilità
aumenta. Una cultura elevata è una piramide: può reggersi solo su una base larga, ha
innanzitutto come sua premessa una mediocrità fortemente e sanamente consolidata.
L'artigianato, il commercio, l'agricoltura, la scienza, la maggior parte dell'arte, in una parola
l'intero compendio dell'attività professionale, si accordano pienamente solo con una misura
media nel potere e nell'ambire: cose del genere sarebbero fuori posto in mezzo a delle
eccezioni, l'istinto che le è proprio contraddirebbe sia l'aristocraticismo che l'anarchismo. Vi