Page 67 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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architettura. Essa non era però solida abbastanza per la più corrotta specie di corruzione, per
il cristiano... Quest'occulto groviglio di vermi, che in mezzo a notte, nebbia e ambiguità si
avvicinò furtivamente ad ogni individuo e da ognuno succhiò la serietà per le cose vere,
l'istinto in genere per le realtà, questa accozzaglia vile, effeminata e sdolcinata ha, passo su
passo, estraniato le «anime» da quella costruzione immensa - quelle nature preziose,
virilmente nobili, che nella causa di Roma ravvisavano la propria causa, la propria serietà, il
proprio orgoglio. La furtività da bigotti, la clandestinità da conventicola, torbidi concetti,
come inferno, come sacrificio dell'innocente, come unio mystica nel bere sangue; soprattutto il
fuoco, lentamente attizzato, della vendetta, della vendetta dei Ciandala - questo signoreggiò
Roma, lo stesso genere di religione al quale Epicuro aveva fatto la guerra nella sua forma
prenatale. Si legga Lucrezio, per capire che cosa ha combattuto Epicuro: non il paganesimo,
ma «il cristianesimo», intendo dire la corruzione delle anime per mezzo dei concetti di colpa,
pena e immortalità. - Egli combatteva i culti sotterranei, l'intero cristianesimo latente - negare
l'immortalità allora era già una vera redenzione. - Ed Epicuro avrebbe vinto, ogni spirito
ragguardevole nell'impero romano era epicureo: in quella apparve Paolo... Paolo, l'odio dei
Ciandala contro Roma, incarnato, fatto genio; il giudeo, l'eterno giudeo par excellence... Ciò
che egli intuì fu come, con l'aiuto del piccolo movimento settario dei cristiani, si poteva, al
margine dell'ebraismo, appiccare un «incendio mondiale», come, col simbolo di «Dio in
croce», si poteva raggruppare, in una forza immensa, tutto ciò che soggiace, che è
segretamente ribelle, l'intero retaggio di macchinazioni anarchiche nell'impero. «La salvezza
viene dagli Ebrei.» - Il cristianesimo come formula per superare - e per assommare - i culti
sotterranei d'ogni sorta, quelli di Osiride, della Gran Madre, di Mitra, per esempio: in questa
intuizione sta il genio di Paolo. Il suo istinto era in questo così sicuro che, con una brutale
violazione della verità, egli mise in bocca, e non solo in bocca, al «salvatore» di sua
invenzione, le immagini con cui quelle religioni di Ciandala affascinavano - che ne fece un
qualcosa che anche un sacerdote di Mitra poteva capire... Questo fu il suo momento di
Damasco: egli capì di aver bisogno della credenza nell'immortalità per svalutare «il mondo»,
che il concetto di «inferno» avrebbe ancora avuto il sopravvento su Roma - che con l'«al di
là» si uccide la vita... Nichilista e cristiano: si corrispondono tra loro, e non soltanto si
corrispondono...
59.
L'intero lavoro del mondo antico per nulla: non trovo parole per esprimere il mio
sentimento davanti a qualcosa di così mostruoso. - E in considerazione del fatto che il suo era
lavoro preparatorio, che quella gettata con granitica presunzione era appunto solo
l'infrastruttura di un lavoro millenario, l'intero senso del mondo antico fu vano!... A che scopo
i Greci? A che scopo i Romani? - Tutte le premesse per una civiltà colta, tutti i metodi
scientifici erano già là, si era già affermata la grande, l'incomparabile arte di ben leggere -
questo presupposto per la tradizione della cultura, per l'unità della scienza; la scienza della
natura, unita con la matematica e la meccanica, era sulla migliore delle strade - il senso dei
fatti, l'ultimo e più prezioso di tutti i sensi, aveva le sue scuole, la sua tradizione vecchia
ormai di secoli! Ci rendiamo conto di ciò? Tutto l'essenziale era trovato, per potersi accingere
al lavoro: i metodi, si deve dirlo dieci volte, sono l'essenziale, anche la cosa più difficile,