Page 70 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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- Con ciò sono alla conclusione e pronuncio il mio giudizio. Condanno il cristianesimo,
levo contro la Chiesa cristiana l'accusa più spaventosa che mai sia uscita dalla bocca di un
accusatore. Essa è per me la suprema tra tutte le corruttele immaginabili, essa ha avuto la
volontà della estrema possibile corruttela. La Chiesa cristiana, con la sua depravazione, non
lasciò nulla d'intatto, essa ha fatto d'ogni valore un non-valore, di ogni verità una menzogna,
d'ogni rettitudine un'infamia dell'anima. Che osino parlarmi ancora delle sue benemerenze
«umanitarie»! Il sopprimere una qualsiasi miseria andava contro la sua più profonda utilità:
essa visse di miserie, essa creò miserie per perpetuare se stessa... Il verme del peccato, per
esempio: solo la Chiesa ha arricchito l'umanità con questa miseria! - L'«uguaglianza delle
anime davanti a Dio», questa falsità, questo pretesto per le rancunes d'ogni anima vile, questo
esplosivo concettuale, il quale alla fine si è fatto rivoluzione, idea moderna e principio di
decadimento per l'intero ordine sociale - è dinamite cristiana... Benemerenze «umanitarie»
del cristianesimo! Far crescere dalla humanitas un'autocontraddizione, un'arte
dell'autolesionismo, una volontà di menzogna ad ogni costo, una avversione, un disprezzo per
tutti i buoni e retti istinti! - Queste sarebbero le benedizioni del cristianesimo, per me! - Il
parassitismo come unica prassi della Chiesa; che col suo ideale anemico di «santità» beve
fino all'ultima goccia ogni sangue, ogni amore, ogni speranza di vivere: l'al di là come volontà
di negazione d'ogni realtà; la croce quale segno di riconoscimento per la più sotterranea
congiura mai esistita - contro salute, bellezza, costituzione bennata, coraggio, spirito, bontà
dell'anima, contro la vita medesima...
Questa eterna accusa al cristianesimo io voglio scrivere su tutti i muri ovunque siano muri -
possiedo caratteri per far vedere anche i ciechi... Io chiamo il cristianesimo unica grande
maledizione, unica grande intima perversione, unico grande istinto di vendetta, per il quale
nessun mezzo è abbastanza velenoso, occulto, sotterraneo, piccino- io lo chiamo unico
imperituro marchio d'abominio dell'umanità...
E noi computiamo il tempo a partire dal dies nefastus con cui questa calamità principiò -
dal primo giorno del cristianesimo! - Perché non piuttosto dal suo ultimo? - Da oggi? -
Trasvalutazione di tutti i valori!
1 Nietzsche usa qui la parola italiana virtù, presa evidentemente nel significato latino di virtus; quest'accezione è praticamente
sconosciuta all'uso italiano moderno di «virtù», tale termine è tuttora l'unico che traduca il tedesco Tugend, contrapposto dal
nostro A. alla virtù nel senso rinascimentale (n.d.t.).
2 In italiano nel testo (n.d.t.).