Page 53 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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l'intera  ebraicità,  un  plurisecolare  esercizio  e  tecnica  ebraica  della  massima  serietà,  a

      raggiungere  l'ultima  maestria.  Il  cristiano,  quest'ultima  ratio  della  menzogna,  è  ancora  una
      volta  l'ebreo  -  anche  tre  volte...  La  volontà  fondamentale  di  applicare  soltanto  concetti,
      simboli,  atteggiamenti  verificati  dalla  prassi  del  sacerdote,  il  rifiuto  istintivo  di  ogni  altra
      prassi,  di  ogni  altro  genere  di  prospettiva  di  valore  e  d'utilità  -  questa  non  è  soltanto
      tradizione, questa è eredità. L'umanità intera, financo i migliori cervelli delle epoche migliori
      - (escluso uno, che forse è soltanto un essere disumano -) si sono lasciati ingannare. Si è letto
      il Vangelo come libro dell'innocenza... neanche un lieve accenno alla maestria con cui qui si è

      recitato.  -  Certo,  ci  fosse  dato  vederli,  anche  solo  di  passaggio,  tutti  questi  mirabolanti
      bacchettoni e santi ad arte, la questione sarebbe chiusa - e proprio perché io non leggo una
      parola senza veder gesticolare, la faccio finita con loro... Non sopporto, in loro, una certa
      maniera di alzare gli occhi al cielo. Per fortuna, per la maggior parte della gente, quei libri
      non sono altro che letteratura. Non ci si deve lasciar fuorviare: «Non giudicate!» dicono, ma
      mandano  all'inferno  tutti  coloro  che  ostacolano  loro  il  passo.  Lasciando  che  sia  Dio  a

      giudicare,  sono  loro  stessi  a  giudicare;  glorificando  Dio,  glorificando  se  stessi;  si  danno
      grandi  arie  di  lottare  per  la  virtù,  di  combattere  per  la  supremazia  della  virtù  mentre
      pretendono proprio le virtù delle quali loro sono capaci - anzi, di cui hanno bisogno proprio
      per rimanere in alto. «Noi viviamo, moriamo, ci sacrifichiamo per il bene» (- «verità», «la
      luce», «il regno di Dio»); in verità fanno ciò di cui non possono fare a meno. Di quel loro
      tirare avanti ipocrita, di quel sedere in un canto, di quel vegetare come ombre nell'ombra, si
      fanno un dovere: come un dovere appare la loro vita di umiltà, in quanto umiltà è una prova in

      più  di  devozione...  Ah  questa  dimessa,  casta,  misericordiosa  specie  d'impostura!  «La  virtù
      medesima  deporrà  a  nostro  favore»...  Si  leggano  i  Vangeli  come  libri  di  seduzione  con
      morale:  la  morale  viene  messa  sotto  sequestro  da  questa  gentucola  -  essi  sanno  qual  è
      l'importanza della morale! Con la morale l'umanità viene egregiamente menata per il naso! - Il
      fatto è che qui la più consapevole presunzione da eletti recita la parte della modestia: essi

      hanno messo se stessi, la «comunità», i «buoni e giusti» una volta per tutte da una parte, da
      quella della «verità» - e il resto, «il mondo», dall'altra... Questa fu la più calamitosa specie di
      megalomania  mai  esistita  finora  sulla  terra:  una  piccola  prole  deforme  di  impostori  e
      baciapile  cominciò  ad  arrogarsi  i  concetti  di  «Dio»,  «verità»,  «luce»,  «spirito»,  «amore»,
      «saggezza», «vita», pressappoco come sinonimi di se stessa per delimitare così il «mondo»
      rispetto a sé; piccoli Ebrei al superlativo, maturi per ogni sorta di manicomio, rovesciarono i
      valori in generale in direzione di se stessi, quasi che solo il cristiano fosse il senso, il sale, la
      misura, e anche il giudizio finale di tutto il resto... L'intera iattura fu resa possibile solo dal

      fatto che nel mondo già esisteva una specie affine, affine per razza, di mania di grandezza,
      quella giudaica: appena il baratro tra Ebrei ed ebreo-cristiani si fu aperto, a questi ultimi non
      rimase  altra  scelta  che  applicare  essi  stessi  contro  gli  Ebrei  gli  stessi  sistemi  di
      autoconservazione che l'istinto giudaico suggeriva, mentre gli Ebrei fino a quel momento li
      avevano  applicati  contro  tutto  ciò  che  non  era  ebreo.  Il  cristiano  è  solo  un  ebreo  di

      confessione «più libera». -

      45.
         - Presento un paio di saggi di ciò che questa gentucola si è messa in testa, di quello che ha
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