Page 24 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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una fede o una dottrina.
Come «l'idiozia» di Gesù è differente dalla morale cristiana, pur essendo entrambe
aspetti della decadenza, così lo scetticismo filosofico è differente dal nichilismo
inconfessato dalla morale, pur muovendosi entrambi nello spazio aperto dalla morte di Dio.
Ma mentre la morale nasconde questa morte con l'elaborazione di un concetto sempre più
astratto e più puro di Dio, lo scetticismo riconosce apertamente l'irreversibilità di questa
situazione e apre così la strada a quell'oltrepassamento del cristianesimo, della decadenza,
del nichilismo che Nietzsche stesso rappresenta.
La morale infatti reagisce alla morte di Dio, alla generale inversione e confusione di tutti
i valori che ne segue, perché è debole, perché essendo essa stessa priva di realtà, spera di
mettere al sicuro Dio e i valori, allontanandoli quanto più è possibile dall'esperienza
concreta della vita, affermando la differenza di Dio e la purezza del volere. In questo modo
la fede e la purezza suppliscono alla mancanza di realtà. Lo scetticismo, al contrario, non
ha paura dì ammettere la morte di Dio, la relatività e l'impurità di tutto, perché contiene in
nuce una realtà che oltrepassa tutto ciò che è statico, fisso, immobile: questa realtà è
chiamata da Nietzsche vita, istinto, volontà di potenza; da Freud inconscio o pulsione. Più
filosoficamente potrebbe essere definita opposizione eccessiva.
Queste considerazioni permettono a Nietzsche di interpretare il processo storico e
filosofico dell'età moderna in modo profondamente originale e fecondo. Il movimento che
da Lutero e dalla Riforma protestante porta a Leibniz, a Kant, alla filosofia tedesca
acquista un significato restaurativo e regressivo: la rivolta del mondo tedesco contro Roma
è la rivincita antistorica della teologia e della morale nei confronti dello scetticismo
veramente progressivo ed essenzialmente creativo del Rinascimento italiano
(Machiavelli...). La grande tradizione filosofica tedesca a cavallo tra il '700 e l'800 non è
altro che la continuazione laica della teologia protestante: essa è tanto più ipocrita quanto
meglio nasconde il tarlo segreto, la debolezza fondamentale da cui nasce. Perciò Nietzsche
sostiene che bisogna essere più duri contro i protestanti che contro i cattolici e definisce il
filosofo «il criminale dei criminali».
L'importanza fondamentale dell'Italia e della sua cultura nella storia universale moderna
consiste nel fatto che in questo paese Dio è morto prima e in modo più definitivo che in
qualsiasi altro luogo: paragonando in un frammento postumo del 1887 i caratteri nazionali-
popolari degli Stati europei Nietzsche definisce il genio nazionale italiano come «il più
libero», «il più fine», «il più ricco». La libertà consiste nella mancanza di condizionamenti
metafisici, ovvero nell'aperto riconoscimento del carattere temporale, politico di questi; la
finezza nella secolare abitudine alla tendenziosità, per cui parole e azioni hanno argutamente
altro senso da quello che apparentemente significano; la ricchezza nella capacità di spiegare la
più grande varietà di mezzi nella creazione di uno spettacolo urbano e sociale (rinascimentale,
manieristico, barocco).
Lo scetticismo è tuttavia solo un punto di partenza: esso consente l'esercizio del sospetto,
implica lo smascheramento delle imposture, impedisce i movimenti retrogradi e
oscurantisti, ma non deve fissarsi in una regola, in una legge, in un principio. Se ciò
avviene, la ricaduta nella metafìsica è inevitabile: in Italia la degenerazione metafìsica