Page 210 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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Al di là del bene e del male
Preludio di una filosofia dell'avvenire
1.
Il compito per gli anni che sarebbero seguiti non poteva essere predelineato con maggiore
rigore. Dopo che fu compiuta la parte affermativa del mio compito, si presentò la sua metà che
negava, che agiva il no: il capovolgimento dei valori fino ad allora esistenti, la grande guerra,
- l'evocazione del giorno della decisione. È incluso qui il lento giro d'orizzonte alla ricerca di
esseri affini, di esseri tali prendendo le mosse dalla loro forza mi avrebbero offerto la mano
nella mia opera di distruzione. - Da allora tutti i miei scritti sono delle esche: sarà forse che
io mi intendo di pesca come nessun altro?... Se nulla si è fatto prendere, la colpa non è mia.
Erano i pesci che mancavano...
2.
Questo libro (1886) è essenzialmente una critica della modernità, non esclude le scienze
moderne, le arti moderne, e neppure la politica moderna insieme ad indicazioni per un tipo
opposto, che è il meno moderno possibile, un tipo nobile, un tipo che dice sì. In quest'ultimo
senso il libro è una scuola del gentilhomme, prendendo il termine nel modo più spirituale e
radicale in cui mai sia stato preso. Bisogna aver del coraggio nel sangue per poterne anche
solo sopportare l'idea, non bisogna aver conosciuto la paura... Tutte le cose di cui quest'epoca
va orgogliosa vengono sentite come contraddizione a questo tipo, quasi come cattive maniere,
la famosa «obiettività» ad esempio, la «compassione per tutti i sofferenti», il «senso storico»,
con la sua sottomissione al gusto altrui, con il suo strisciare pancia a terra davanti ai petits
faits, la «scientificità». - Se si prende in considerazione il fatto che questo libro fa seguito allo
Zarathustra, si indovinerà forse anche il régime dietetico al quale esso deve la sua nascita.
L'occhio, viziato da una mostruosa costrizione a vedere lontano - Zarathustra ha la vista
ancora più lunga dello Zar -, viene costretto qui a cogliere con acutezza ciò che è più vicino, il
tempo, ciò che ci circonda. Si troverà in ogni parte, e soprattutto nella forma, una stessa
volontaria rinuncia agli istinti che resero possibile uno Zarathustra. La raffinatezza nella
forma, nell'intenzione, nell'arte del silenzio, è in primo piano - la psicologia viene trattata con
deliberata durezza e crudeltà - il libro è privo di una parola indulgente... Tutto ciò dà sollievo:
chi, infine, indovinerà quale specie di sollievo è reso necessario da una tale dissipazione di
bontà quale è lo Zarathustra?... Parlando da un punto di vista teologico - si faccia attenzione,
poiché io parlo di rado da teologo - fu Dio stesso, che terminato il suo compito, si mise, in
forma di serpente, sotto l'albero della conoscenza: cercava così sollievo dall'essere Dio...
Aveva reso tutto troppo bello... Il diavolo è solo l'ozio di Dio ogni settimo giorno...