Page 192 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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Le considerazioni inattuali






      1.

         Le  quattro  Inattuali  sono  assolutamente  bellicose.  Esse  dimostrano  che  io  non  ero  un
      «sognatore», che mi piace sguainare la spada, - forse anche che ho il polso pericolosamente
      agile.  Il  primo  attacco  (1873)  fu  per  la  cultura  tedesca,  alla  quale  già  allora  io  guardavo
      dall'alto con impietoso disprezzo, senza senso, senza sostanza, senza scopo: pura e semplice
      «opinione  pubblica».  Non  c'è  malinteso  più  maligno  del  credere  che  il  grande  successo

      bellico  dei  Tedeschi  dimostri  qualcosa  in  favore  di  questa  cultura  o  magari  la  vittoria  di
      questa  cultura  sulla  Francia...  La  seconda  Inattuale  (1874)  mette  in  luce  quanto  vi  è  di
      pericoloso, di velenoso e di corrosivo per la vita nel nostro genere di ricerca scientifica -: la
      vita  malata  a  causa  di  questo  ingranaggio  e  meccanismo  disumanizzato,  a  causa
      dell'«impersonalità» del lavoratore, per la falsa economia della «divisione del lavoro». Il fine
      ultimo, la civiltà, vanno perduti; il mezzo, la pratica scientifica moderna - si imbarbarisce...
      In questo saggio, il «senso storico», del quale questo secolo è fiero, fu riconosciuto per la
      prima volta come malattia, come segno tipico della decadenza... Nella terza e quarta Inattuale

      vengono  invece  fissati,  come  indicazioni  per  un  superiore  concetto  di  civiltà,  per  la
      ricostituzione del concetto di «civiltà», due immagini del più duro egoismo e autodisciplina,
      tipi inattuali par excellence, pieni di sovrano disprezzo contro tutto ciò che intorno a loro si
      chiamava «impero», «cultura», «cristianesimo», «Bismarck», «successo», - Schopenhauer e
      Wagner ovvero, in una parola, Nietzsche...


      2.
         Di questi quattro attentati il primo ebbe un successo straordinario. Il clamore che provocò
      fu superbo in ogni senso. Avevo toccato una nazione vittoriosa lì dove era la sua piaga, - il
      fatto  che  la  sua  vittoria  non  fosse  un  evento  di  civiltà,  ma  forse,  forse  qualcosa  di
      completamente diverso... La risposta venne da ogni parte e non soltanto, assolutamente, dai
      vecchi amici di David Strauss, che avevo reso ridicolo come il tipo del tedesco filisteo della

      cultura satisfait, in breve come redattore di un vangelo da birreria della «vecchia e nuova
      fede» (- il termine filisteo della cultura, è rimasto nella lingua a partire dal mio scritto). Questi
      vecchi amici, ai quali, in quanto originari del Württemberg e della Svevia, avevo inferto una
      profonda ferita quando avevo trovato comica la loro bestia rara, il loro Strauss, risposero nel
      modo  più  ingenuo  e  rozzo  che  avrei  potuto  augurarmi;  le  repliche  prussiane  furono  più
      intelligenti, - avevano un po' più di «blu di Prussia». Il culmine dell'indecenza lo raggiunse il

      giornale di Lipsia, il malfamato Grenzboten;  feci  fatica  a  trattenere  gli  sdegnati  abitanti  di
      Basilea  dall'intervenire.  Solo  alcuni  vecchi  signori  si  schierarono  decisamente  dalla  mia
      parte,  per  ragioni  diverse  e  in  parte  inspiegabili.  Tra  di  loro  Ewald  di  Göttingen,  il  quale
      lasciò intendere che il mio attentato era stato mortale per Strauss. E c'era anche il vecchio
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