Page 172 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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questo problema in modo felice e ammirevole. (Si dice che nel 1866 si sia prodotta una svolta

      -.) Ma la cucina tedesca in genere - cosa non ha sulla coscienza! La minestra prima del pranzo
      (chiamata alla tedesca già nei libri di cucina veneziani del XVI secolo); le carni troppo cotte,
      le verdure rese grasse e farinose; la degenerazione dei dolci in fermacarte. Se vi si aggiunge
      inoltre il bisogno addirittura bestiale dei «vecchi», ma non soltanto dei vecchi  tedeschi,  di
      bere  dopo  aver  mangiato,  si  capirà  anche  l'origine  dello  spirito  tedesco  -  l'intestino  in
      disordine... Lo spirito tedesco è un'indigestione, non assimila nulla. - Anche la dieta inglese
      tuttavia, che paragonata a quella tedesca, persino a quella francese, è una sorta di «ritorno alla

      natura», cioè al cannibalismo, ripugna profondamente al mio istinto; mi sembra che essa dia
      allo spirito piedi pesanti - piedi da donne inglesi... La cucina migliore è quella piemontese. -
      Gli alcolici mi sono dannosi; un bicchiere di vino o di birra al giorno è quanto basta per fare
      della mia vita una «valle di lacrime», - i miei antipodi sono a Monaco. Pur ammettendo che
      tutto questo l'abbia capito un po' tardi, l'ho però vissuto fin da bambino. Da ragazzo credevo
      che bere vino, come fumare, fosse, all'inizio, solo una vanitas da giovanotti, poi una cattiva

      abitudine.  Forse  anche  il  vino  di  Naumburg  è  responsabile  di  questo  duro  giudizio.  Per
      credere che il vino rendesse allegri avrei dovuto essere cristiano, cioè avrei dovuto credere,
      ciò che per me è un'assurdità. È abbastanza strano, ma mentre piccole dosi d'alcool, molto
      diluite mi procurano un'estrema irritazione, divento quasi un marinaio se si tratta di dosi forti.
      Già da ragazzo questa era la mia prodezza. Scrivere e poi anche ricopiare, in una notte, una
      lunga dissertazione in latino, con nella penna l'ambizione di imitare il mio modello Sallustio,
      nel rigore e nella densità, e innaffiare il mio latino con un GROG ad altissimo potenziale,

      quand'ero scolaro nella veneranda Schulpforta, tutto questo non era affatto in contrasto con la
      mia fisiologia e forse neppure con quella di Sallustio - per quanto lo fosse con la veneranda
      Schulpforta... È vero che più tardi, verso la metà della vita, mi decisi, con sempre maggior
      rigore, ad essere contro ogni specie di bevanda «spiritosa»: io, avversario per esperienza del
      regime  vegetariano,  proprio  come  Richard  Wagner  che  mi  ha  convertito,  non  potrò  mai

      consigliare con sufficiente fermezza a tutte le nature più spirituali l'assoluta astensione dagli
      alcolici.  È  sufficiente  l'acqua...  Io  prediligo  i  luoghi  dove  si  ha  dovunque  l'occasione  di
      attingere  a  sorgenti  vive  (Nizza,  Torino,  Sils);  un  bicchierino  mi  accompagna  dappertutto,
      come un cane. In vino veritas: pare che anche qui sia di nuovo in disaccordo con il mondo sul
      concetto di «verità»: in me lo spirito si libra sull'acqua... Ancora un paio di indicazioni sulla
      mia morale. È più facile digerire un pasto copioso che uno troppo leggero. Che lo stomaco
      tutto intero entri in attività è questa la prima condizione per una buona digestione. Bisogna
      conoscere le dimensioni del proprio stomaco. Per lo stesso motivo sono sconsigliabili quei

      pranzi  noiosi,  da  me  chiamati  cerimonie  sacrificali  interrotte,  che  sono  i  pasti  alla  table
      d'hôte. - Nulla fuori pasto, nessun caffè: il caffè rende tetri. Il tè è salutare solo al mattino.
      Poco, ma forte; il tè è molto dannoso e infiacchisce tutta la giornata, se è troppo leggero, anche
      solo  di  poco.  In  queste  cose  ognuno  ha  la  sua  misura,  spesso  tra  i  limiti  più  ridotti  e  più
      delicati. In un clima molto snervante il tè è sconsigliabile all'inizio della giornata: bisogna

      iniziare un'ora prima con una tazza di cacao sgrassato e molto denso. - Restare seduti il meno
      possibile; non prestar fede a nessun pensiero che non sia nato all'aperto e in movimento, - nel
      quale anche i muscoli non abbiano la loro festa. Tutti i pregiudizi vengono dai visceri. - La
      immobilità - l'ho già detto una volta - è il vero peccato contro lo spirito santo. -
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