Page 104 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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I quattro grandi errori
1.
Errore dello scambio di causa ed effetto. - Non v'è errore più pericoloso dello scambiare
l'effetto con la causa: io lo definisco la vera e propria corruzione della ragione. Tuttavia
questo errore appartiene alle più antiche e alle più recenti consuetudini dell'umanità: anche tra
noi esso è santificato, e porta il nome di «religione», di «morale». Ogni principio che
religione e morale formulino, lo contiene; i preti e i legislatori in campo morale sono gli autori
di questa corruzione della ragione. - Faccio un esempio. Ognuno conosce il libro del famoso
Cornaro, in cui questi consiglia la sua parca dieta quale ricetta di una vita lunga e felice - e
anche virtuosa. Pochi libri sono stati tanto letti, e tuttora ne vengono stampati in Inghilterra
migliaia di esemplari all'anno. Sono sicuro che nessun altro libro (eccettuata giustamente la
Bibbia) abbia causato tanta sventura, abbia accorciato tante vite come questa tanto ben
intenzionata bizzarria. Motivo: lo scambio dell'effetto con la causa. Quel buon italiano vedeva
nella sua dieta la causa della sua lunga vita: mentre la condizione prima di una lunga vita, la
straordinaria lentezza del metabolismo, l'esiguo consumo erano la causa della sua parca dieta.
Non era a sua discrezione mangiare poco oppure molto, la sua frugalità non era un «libero
volere»: se avesse mangiato di più si sarebbe ammalato. Ma chi non è una carpa, non soltanto
fa bene, ma ha bisogno di mangiare in piena regola. Un dotto dei giorni nostri, con il suo
rapido consumo di energia nervosa, con il régime di Cornaro si rovinerebbe. Crede experto. -
2.
La formula più generale che sta alla base di ogni religione e di ogni morale è: «fa questo e
quello, non far questo e quello - così sarai felice! Altrimenti...». Ogni morale, ogni religione è
questo imperativo, - io lo definisco il grande peccato originale della ragione, l'immortale
irrazionalità. Nella mia bocca quella formula si trasforma nel suo rovescio - primo esempio
della mia «trasvalutazione di tutti i valori»: - un uomo ben riuscito, un «felice», deve compiere
determinate azioni e ne evita istintivamente altre, e nei suoi rapporti con gli uomini e le cose
introduce l'ordine che egli fisiologicamente rappresenta. In una formula: la sua virtù è l'effetto
della sua felicità... Una lunga vita, una numerosa discendenza non sono il premio della virtù;
la virtù stessa è piuttosto proprio quel rallentamento del metabolismo che, tra l'altro, ha per
conseguenza anche una lunga vita, una numerosa discendenza, insomma il cornarismo. La
Chiesa e la morale dicono: «una stirpe, un popolo sono rovinati dal vizio e dal lusso». La mia
ragione ripristinata dice: quando un popolo va in rovina, quando degenera fisiologicamente,
ne conseguono vizio e lusso (ossia il bisogno di stimoli sempre più forti e frequenti, come
ogni natura esaurita conosce). Questo giovane impallidisce e avvizzisce anzitempo. I suoi
amici dicono: è colpa di questa e quella malattia. Io dico: il fatto che egli si sia ammalato,
che non abbia resistito alla malattia, era già la conseguenza di una vita impoverita, di un