Page 107 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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- Il banchiere pensa subito agli «affari», il cristiano al «peccato», la fanciulla al suo amore.
6.
Tutta la sfera morale e religiosa è inscritta in questo concetto delle cause immaginarie. -
«Spiegazione» dei sentimenti comuni sgradevoli. Essi sono determinati da esseri che ci sono
ostili (spiriti cattivi: il caso più noto - le isteriche prese per streghe). Sono determinati da
azioni riprovevoli (il senso del «peccato», della «peccaminosità» attribuito a un malessere
fisiologico - si trovano sempre motivi per essere scontenti di se stessi). Sono determinati
come punizioni, come una resa dei conti per qualcosa che non avremmo dovuto fare, non
avremmo dovuto essere (generalizzato in forma impudente da Schopenhauer in una
proposizione, nella quale la morale appare ciò che essa è, la vera avvelenatrice e diffamatrice
della vita: «ogni grande dolore, sia fisico che spirituale, esprime quello che meritiamo; infatti
non potrebbe colpirci se non lo meritassimo». Mondo come volontà e rappresentazione, il,
666). Questi sentimenti sono condizionati in quanto conseguenze di azioni sconsiderate, che
finiscono male (- gli affetti, i sensi stabiliti come causa, come «colpevoli»; stati fisiologici di
necessità interpretati come «meritati», con l'ausilio di altri stati di necessità). - «Spiegazione»
dei sentimenti comuni piacevoli. Essi sono determinati dalla fiducia in Dio. Sono determinati
dalla coscienza di buone azioni (la cosiddetta «buona coscienza», uno stato fisiologico che a
volte somiglia tanto a una felice digestione da esser scambiato con essa). Sono determinati
dall'esito felice di imprese (- paralogismo ingenuo: la felice riuscita di imprese non produce,
in un ipocondriaco o in un Pascal, alcun sentimento comune piacevole). Sono condizionati da
fede, carità, speranza - le virtù cristiane. - In verità, tutte queste presunte spiegazioni sono stati
che conseguono a sentimenti di piacere o di dolore, sono, per così dire, la loro traduzione in
un falso dialetto: si è in grado di sperare perché il sentimento fisiologico fondamentale è di
nuovo forte e ricco; si ha fiducia in Dio perché il senso di pienezza e di forza acquieta. - La
morale e la religione appartengono in tutto e per tutto alla psicologia dell'errore: in ogni
singolo caso la causa viene scambiata con l'effetto; oppure la verità viene scambiata con
l'effetto di ciò che è creduto vero; oppure uno stato della coscienza viene scambiato con la
causalità di questo stato.
7.
Errore della libera volontà. - Oggi non abbiamo più alcuna compassione per il concetto di
«libera volontà»: sappiamo anche troppo bene che cosa sia - il più infame trucco dei teologi
che esista, volto a rendere l'umanità «responsabile» nel senso loro, vale a dire a renderla
dipendente da loro... Do qui solo la psicologia di ogni responsabilizzazione. Ovunque si
cerchino responsabilità, è sempre l'istinto del voler punire e giudicare a cercarle. Si è
spogliato il divenire della sua innocenza, quando si riconduce l'essere in questo o in quel
modo a volontà, a intenzioni, ad atti di responsabilità: la dottrina del volere è stata inventata
essenzialmente allo scopo di punire, ossia allo scopo del voler trovare colpevoli. Tutta
l'antica psicologia, la psicologia della volontà, ha il suo presupposto nel fatto che i suoi
creatori, i sacerdoti al vertice di antiche comunità, vollero crearsi un diritto di infligger pene -
o lo vollero creare a Dio... Gli uomini vennero pensati «liberi» perché potessero esser
giudicati, puniti - perché potessero diventare colpevoli: di conseguenza ogni azione doveva