Page 54 - Keplero. Una biografia scientifica
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copernicano. Immagina quindi un sistema solare «a incastro»,

                in  cui  le  sfere  che  rappresentano  le  orbite  dei  pianeti  siano

                alternate  a  solidi  ideali,  a  ciascuno  dei  quali  risulti  tangente,

                all’interno,  la  sfera  relativa  a  un  pianeta  e,  all’esterno,  la  sfera

                relativa al pianeta successivo, nell’ordine di distanza dal Sole.


                Questo  sistema  avrebbe  spiegato  contemporaneamente  la
                ragione  sia  del  numero,  sia  delle  dimensioni  delle  orbite

                planetarie. Come aveva potuto non pensarci prima? Che senso

                aveva mettersi a cercare relazioni con figure piane, per oggetti

                che si trovano nello spazio? Se si fosse chiesto a chiunque, con

                un  minimo  bagaglio  di  geometria,  di  cercare  cinque  solidi

                distinti in modo particolare da tutti gli altri, non sarebbero forse

                subito venuti in mente i cinque solidi platonici?

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                   Ecco che prende il via il Mysterium cosmographicum , e con
                esso il progetto kepleriano di una nuova cosmologia basata sulla

                fisica.




                Un modello dei cieli


                Prima di addentrarsi nei pregi e nei dettagli della struttura del

                Mysterium,  occorre  cercare  di  comprenderne  un  importante

                vantaggio  psicologico.  La  comunità  degli  astronomi,  di  fronte

                alla  novità  delle  ipotesi  copernicane,  poteva  rimanere

                disorientata dalle immense lacune che emergevano tra le orbite

                dei  pianeti.  Si  rifletta  che,  da  secoli,  tali  orbite  erano  state
                incastonate  in  un  sistema  compatto  e  di  misura  più

                «ragionevole», senza lasciare spazio alcuno per quel vuoto che

                terrorizzava il discepolo aristotelico. Il modello di Keplero non

                riempie materialmente quel vuoto, ma non lo lascia comunque
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