Page 51 - Keplero. Una biografia scientifica
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sgomberare i nostri animi dall’angosciante meraviglia che
proviamo dinanzi al moto dei pianeti, mostrandoci come ogni
disagio sia solo frutto della nostra ignoranza sulle cause di tale
movimento. Ciò che nel sistema tolemaico sembra ingiustificato
è perfettamente descritto nel sistema copernicano. Così avviene,
per esempio, nel caso del moto retrogrado dei pianeti, quando
cioè, a un certo punto, un pianeta compie una momentanea
inversione di marcia, per poi riprendere il moto diretto. In
realtà questo fenomeno era ben giustificato anche nel sistema
ideato da Tycho Brahe, in cui si immaginava che al centro del
cosmo vi fosse la Terra, immobile: attorno a essa ruotavano la
Luna e il Sole, mentre gli altri pianeti ruotavano tutti intorno al
Sole. Ma il sistema copernicano, secondo Keplero, possiede un
ulteriore e inestimabile pregio: è in grado di fornire una
descrizione fisica e cosmografica, e non solo matematica,
dell’universo. Secondo Keplero, Copernico sta a Tolomeo come
la realtà sta all’apparenza.
Inoltre, il sistema copernicano rispetta la natura che, come
leggiamo ancora nell’Introduzione, ama la semplicità e l’unità.
Tanto da indurre Keplero a cimentarsi con una sfida: «Non ho
esitazioni a asserire che tutto ciò che Copernico ha dimostrato a
posteriori, sulla base delle osservazioni interpretate
geometricamente, può esser interpretato a priori, senza far
ricorso a innaturali sofismi logici».
Una volta giustificata al lettore la scelta della
rappresentazione copernicana del sistema solare, Keplero
racconta come egli abbia in primo luogo cercato di rintracciare
leggi numeriche tra le diverse orbite. Aveva cercato di calcolare
se un qualche raggio fosse multiplo del precedente, o se vi fosse