Page 46 - Keplero. Una biografia scientifica
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seguito  strade  differenti.  Keplero  sceglie  di  adottare  il

                suggerimento di Plutarco, il quale aveva assunto il dodecaedro a

                simbolo dello Zodiaco e, più in generale, dei cieli.

                   Più  che  immaginare  i  cinque  solidi  platonici  come  veri  e

                propri atomi, di cui i corpi reali sarebbero costituiti in miscele
                differenti,  Keplero  li  intende  come  elementi  ordinatori  su  cui

                costruire  una  struttura  armonica  dell’universo.  Platone  aveva

                scritto:



                   Occorre tuttavia dire quali siano i quattro corpi più belli che ne derivano,
                   dissimili  fra  loro,  ma  capaci,  alcuni,  di  dissolversi  e  di  nascere  gli  uni

                   dagli  altri.  Se  infatti  otterremo  questo  risultato,  possederemo  la  verità
                   riguardo alla genesi della terra e del fuoco e dei corpi intermedi disposti

                   secondo una proporzione.      29


                Questa proposizione contiene pienamente la radice del modello

                del  Mysterium,  se  si  tiene  presente  che  Keplero  attribuisce  a

                «terra e fuoco e corpi intermedi» il significato di Terra, Sole e

                pianeti.  Al  di  là  delle  possibili  suggestioni  di  cui  l’astronomo

                tedesco  è  in  debito  con  Platone,  è  comunque  indubbia

                l’importanza del Timeo per il ruolo affidato alla geometria, che
                va  ad  affiancarsi  all’aritmetica  nell’esprimere  l’armonia  del


                cosmo.  Si  tratta  di  un  passaggio  fondamentale  per  il  percorso
                scientifico  kepleriano,  che  proprio  nel  linguaggio  geometrico

                individua un eccezionale strumento.


                Tornando  ai  solidi  platonici,  circa  un  secolo  dopo  il  Timeo

                un’autorevole consacrazione della loro importanza venne offerta

                da Euclide, che a essi dedicò il XIII e ultimo Libro degli Elementi,

                uno  dei  testi  più  influenti  per  lo  sviluppo  della  mentalità

                scientifica occidentale. I cinque solidi vi venivano esaminati sia
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