Page 42 - Keplero. Una biografia scientifica
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dedicate agli oroscopi, del tipo: «Marte in trigono oggi vi rende

                imbattibili»; si tratta della teoria degli aspetti, che si occupa dello

                studio  delle  disposizioni  reciproche  degli  astri  in  cielo.  Più

                precisamente,  secondo  questa  credenza,  quando  due  o  più

                oggetti  celesti,  pianeti  o  costellazioni,  si  trovano,  visti  dalla

                Terra,  in  posizioni  reciproche  tali  da  formare  angoli  che

                corrispondono a quelli dei primi poligoni regolari (il triangolo
                isoscele, il quadrato o l’esagono), gli influssi astrologici risultano

                particolarmente efficaci, e quelle disposizioni prendono il nome

                di «aspetti».

                   Da secoli, una giustificazione di tale ipotesi veniva ricercata

                nell’idea che tali posizioni fossero «di risonanza». Rintracciare

                una  armonia,  ovvero  una  proporzione  matematica,  in  queste

                disposizioni celesti avrebbe permesso di mostrare il motivo per

                cui in alcune precise posizioni gli astri influirebbero sull’animo e

                sul carattere dell’uomo. In pratica, si immaginava che la nostra
                anima  fosse  «in  risonanza»  con  le  armonie  celesti,  secondo  le

                stesse leggi di quella musica che si apprezza sulla Terra quando è

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                suonata da una voce o da uno strumento .

                Già Tolomeo nel II secolo d.C. aveva studiato i diversi aspetti,

                che prendono il nome di opposizione, trigono, quartile e sestile.

                Egli  aveva  mostrato  che  i  rapporti  tra  gli  angoli  dei  diversi

                aspetti  davano  origine  a  quelle  semplici  frazioni  che  nella

                musica  antica  rappresentavano  gli  intervalli  consonanti  (vedi

                figura  2.1a  e  b).  Una  analisi  più  sottile  era  stata  proposta

                successivamente  da  Nicola  Oresme,  studioso  francese  del  XIV

                secolo.  Quest’ultimo  aveva  rintracciato  l’armonia  nei  lati  dei

                poligoni tipici degli aspetti, anziché negli angoli corrispondenti.

                Anche in questo caso si ricavavano i rapporti caratteristici delle
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