Page 312 - Keplero. Una biografia scientifica
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                   Per un approfondimento su questi temi, vedi per esempio Walker, 1978.
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                   In termini anacronistici, la scala diatonica di do maggiore è quella che si
                   ascolta  suonando  su  un  pianoforte  i  tasti  bianchi  da  un  do  fino  al  do
                   successivo.
                40
                   GOO, Volume VIII, p. 149.
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                    Per  l’esattezza  il  rapporto  delle  due  note  è  pari  a  524  288/531  441  =  0,
                   987…, molto vicino a 1.
                42   Come  già  anticipato,  il  temperamento  equabile  venne  teorizzato  per  la
                   prima  volta  in  Occidente  nel  1585  da  S.  Stevino,  contemporaneamente
                   all’analoga introduzione in Oriente a opera del cinese Chu Tsai-Yü. Vedi
                   Barbour, 1953; Kuttner, 1975.
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                    Lo  stesso  Keplero  scrive  di  come  inizialmente  nel  Mysterium
                   cosmographicum  avesse  tentato  di  dedurre  il  numero  e  i  rapporti  [delle
                   consonanze] dai cinque solidi regolari, arrivando però alla conclusione che,
                   in  realtà,  tanto  i  cinque  solidi  regolari  quanto  le  armonie  musicali  e  le
                   divisioni del monocordo avessero una comune origine nelle figure regolari
                   piane; vedi Walker, 1967, p. 237.
                44   Questa  condizione  permette  di  eliminare  il  cosiddetto  «problema
                   dell’ottagono».  Difatti,  se  non  considero  l’ottagono,  non  si  ottiene  il
                   rapporto 5/8 ma, se lo considero, si creano anche dei rapporti dissonanti,
                   che sono però eliminati da quest’ultima condizione.
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                   Per esempio, nel 1796 Gauss scoprì che anche il poligono regolare formato
                   da diciassette lati è costruibile; esso, tuttavia, secondo il criterio di Keplero
                   darebbe origine a dei rapporti dissonanti.
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                    Il  Senario  venne  introdotto  da  Gioseffo  Zarlino  nel  trattato  Istituzioni
                   armoniche del 1558.
                47  Kepler, 1596, Capitolo XII.
                48   «La  natura  di  questo  libro  ci  impedisce  di  discutere  in  qualsiasi  modo

                   l’opera Harmonice mundi. Le sue speculazioni elaborate e fantastiche sulle
                   armonie  matematiche  costituite  dai  moti  dei  pianeti  la  rendono
                   estremamente interessante per capire la personalità versatile, e in una certa
                   misura imperscrutabile, di Keplero; essa ha anche un grande valore per la
                   storia  della  concezione  pitagorica  del  mondo,  ma  non  ebbe  alcuna
                   influenza sensibile sull’aspetto della scienza classica che forma l’oggetto di
                   questo libro», Dijksterhuis, 1980, p.431; il concetto è ripreso più volte nelle
                   pp. 430-431.
                49  Holton, 1988, p.60.
                50   «Si  ignoscitis,  gaudebo,  si  succensetis,  feram;  jacio  en  alcam  librumque

                   scribo seu praesentibus seu posteris legendum, nihil interest; exspectet ille
                   suum lectorem per annos centum, si Deus ipse per annorum sena millia
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