Page 287 - Keplero. Una biografia scientifica
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concludersi entro quattro ore. I demoni potevano scivolare sulla

                Luna, grazie al cono d’ombra proiettato dalla Terra durante le

                eclissi  lunari,  e  tornare  poi  sul  nostro  pianeta,  lungo  il  cono

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                d’ombra creato dalla Luna durante le eclissi di Sole .
                   Nelle note, Keplero si preoccupò anche di precisare che cosa

                intendesse  con  demone,  per  evitare  che  qualche  ignorante

                scambiasse quel libro, come effettivamente era già successo, per
                un’opera  di  magia.  Egli  riprendeva  una  interpretazione

                etimologica  dovuta  a  Platone,  oggi  giudicata  infondata,  per

                sostenere  che  la  parola  greca  «daemon»  –  divinità  minore  –

                derivasse direttamente dal termine greco «daemon» – colui che

                conosce.  In  particolare,  «demone  qui  sta  per  la  scienza

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                dell’astronomia»  e il suo viaggiare a cavallo dei coni d’ombra,
                che  a  vicenda  Terra  e  Luna  proiettano,  era  una  allusione  alla

                possibilità  dell’astronomia  di  giungere  a  una  comprensione

                superiore  dei  fenomeni  celesti,  attraverso  lo  studio  di  fasi  ed

                eclissi. In questo senso si legge che le eclissi erano come «delle

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                scale» .
                   Il  demone  veniva  invocato  con  21  lettere,  le  quali,  come

                suggerito  sempre  nelle  note,  corrispondevano  in  numero  alle

                lettere che compongono le parole «astronomia copernicana». Si

                giudichi  a  questo  punto  se  non  aveva  ragione  Keplero  a
                infuriarsi con chi lo accusava di aver intenti diabolici!

                   Ma proseguiamo il racconto. Il luogo scelto per l’incontro era

                il vulcano Hekla, che in quegli anni aveva infiammato la fantasia

                dei contemporanei di Keplero per alcune violente eruzioni, nel

                1597  e  nel  1619.  Una  volta  giunta  sul  vulcano  per  evocare  il

                demone, ovvero per raggiungere la conoscenza dell’astronomia

                copernicana,  la  madre  aveva  compiuto  una  serie  di  riti  che,
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