Page 282 - Keplero. Una biografia scientifica
P. 282

cielo,  allo  stesso  modo  un  uomo  che  si  trovasse  sulla  Luna,

                penserebbe sia quella a restare ferma, mentre vedrebbe la Terra

                ruotare su se stessa. Il professore responsabile della tesina, Veit

                Müller, non accettò l’argomento proposto da Keplero, così che

                l’idea  rimase,  non  trascurata,  nella  testa  dello  scienziato.  Fu

                poco  dopo  la  pubblicazione  dell’Astronomia  nova,  nell’estate

                1609, che egli riprese in mano quella vecchia Astronomia lunare.
                Keplero  era  consapevole  di  aver  appena  terminato  un  vero

                pilastro  dell’astronomia,  ma  era  anche  conscio  delle  difficoltà

                tecniche  che  essa  presentava,  difficoltà  che  non  avrebbero

                consentito una vasta diffusione delle idee ivi presentate. Proprio

                nell’Astronomia            nova,       Keplero         si     era      rammaricato

                dell’impossibilità  di  parlare  in  maniera  semplice  e  accessibile

                delle  questioni  che  gli  stavano  a  cuore,  ma  in  quel  caso  non

                aveva  potuto  rinunciare  ad  approfondire  le  proprie

                argomentazioni.  Forse  anche  per  superare  quella  frustrazione,
                nell’intento  di  concedere  a  chiunque  fosse  interessato


                l’opportunità  di  comprendere  la  «nuova»  astronomia,  egli
                realizzò  una  prima  stesura  del  Somnium,  dopo  lunghe

                discussioni amichevoli con l’amico Wacker von Wackenfels. Si

                trattava di anni particolarmente delicati per la diffusione delle

                nuove  idee  astronomiche;  l’Inquisizione  aveva  arso  vivo

                Giordano Bruno nel 1600, e nel 1616 aveva messo all’indice il

                De revolutionibus di Copernico. In questo clima, Keplero si rese

                conto  che  era  quanto  mai  inopportuno  pubblicare  un’opera

                come  il  Somnium.  Una  prima  versione  di  questo  manoscritto

                era però cominciata a circolare già dal 1611 e gli aveva causato,
                come  si  è  visto  riguardo  al  processo  alla  madre,  non  pochi

                disagi.  In  particolare,  le  accuse  indicavano  il  Somnium  come
   277   278   279   280   281   282   283   284   285   286   287