Page 281 - Keplero. Una biografia scientifica
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E le provocazioni non erano ancora terminate, dal momento che
nel Somnium Keplero dava per scontato che le stesse leggi della
fisica, che valevano sulla Terra, dovessero risultare valide sulla
Luna. In particolare, era possibile trovare numerosi accenni a
una mutua attrazione, che oggi chiameremmo gravitazionale,
che si stabilisce tra due corpi dotati di massa e che si affievolisce
con la distanza.
La composizione
La scrittura del Somnium ha una storia veramente lunga, che
abbraccia più di quarant’anni. Si possono distinguere tre fasi:
quella legata alla prima versione, scritta negli anni
dell’università, in forma di tesina astronomica; una seconda, che
si apre con la pubblicazione dell’Astronomia nova, in cui
Keplero abbandona il rigore accademico per raggiungere il più
vasto pubblico possibile; una terza, che si prolunga per una
decina d’anni, tra il 1621 e il 1630, in cui il breve racconto viene
arricchito da ben 223 note. Destinate ai lettori meglio
equipaggiati dal punto di vista culturale, le note raccolgono in
parte invettive contro chi si oppone alla circolazione delle novità
copernicane, in parte approfondimenti astronomici. Come si è
detto, l’opera sarà infine pubblicata postuma, anche se era già
circolata, sottoforma di manoscritto, per molti anni.
Nel 1593, quando era ancora studente a Tubinga, Keplero
aveva scelto, come argomento per una delle tesine d’esame, di
immaginare il modo in cui sarebbero apparsi i moti celesti a un
osservatore posto sulla Luna. Il suo scopo era a quei tempi di
mostrare un parallelismo: così come noi non ci accorgiamo del
moto della Terra, ma vediamo chiaramente la Luna muoversi in