Page 274 - Keplero. Una biografia scientifica
P. 274
Coincidenze significative: caso o relazione causale?
Una volta inquadrato il De stella nova, e ricostruito l’eccezionale
interesse catturato dalla nova presso astronomi, astrologi,
filosofi e teologi, possiamo analizzare in particolare il Capitolo
XXVI del libro, intitolato Se sia accidentale che la nova e la grande
congiunzione avvengano contemporaneamente, e nello stesso
luogo. Keplero ritorna sull’eccezionalità dei due singoli eventi,
sulla loro rilevanza scientifica e filosofica, sul clamore destato
dal fatto che essi siano avvenuti nello stesso anno, mese e
25
giorno, e in una zona del cielo estremamente delimitata . Passa
quindi in rivista le interpretazioni offerte dagli studiosi, a suo
parere riassumibili in quattro categorie: quella degli astrologi,
quella dei fisici sostenitori del principio di causalità, quella dei
fisici sostenitori di una realtà dominata dal caso, e quella dei
teologi. Il primo tipo di spiegazione sostiene che sempre, nel
caso della congiunzione tra due pianeti, si formi una stella,
proprio in maniera analoga al concepimento di un figlio; come
si è visto, Keplero la considera del tutto inaccettabile.
Le posizioni dei fisici sono appunto articolate su due fronti.
Da un lato si trovano coloro che prendono atto di quanto hanno
effettivamente osservato sopra la propria testa, e ritengono loro
compito trovarne una giustificazione. Essi non accettano,
perciò, la spiegazione proposta dall’astrologia, ma si sforzano,
esaminando segni ed effetti di quella coincidenza, di trovare una
relazione plausibile tra i due accadimenti. Se anche non si
dimostrasse una necessità nel conseguirsi dei due eventi, si
potrebbe perlomeno inquadrarli nell’esigenza di ordine ed
eleganza della «macchina del mondo».