Page 269 - Keplero. Una biografia scientifica
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                stella nova, è lungo solo tre paginette , e vi sono trascritte solo
                cinque osservazioni compiute  da Keplero  o in  sua presenza,  e

                altre  due  compiute  da  altri.  Davvero  poche  se  si  confrontano,

                per esempio, con tutte le misure presentate nel Capitolo XI, che

                descrivono  gli  eventi  astronomici,  congiunzioni  o  particolari

                disposizioni, di Saturno, Giove e Marte, dal dicembre 1603 fino

                all’accensione  della  nova.  Ma  la  spiegazione  dell’esiguità  delle

                misure si spiega facilmente, se si considera che, a differenza dei

                pianeti, la nova è immobile rispetto allo sfondo delle stelle fisse,
                e risulta perciò inutile ripetere più volte le identiche coordinate.

                   Keplero  non  cercò  in  alcun  modo  di  proporsi  come  lo

                scopritore della nuova stella. Scriveva invece che, la mattina di

                lunedì 11 ottobre, Johannes Brunowsky irruppe in casa sua per

                raccontargli  di  come  la  sera  prima  avesse  osservato  una  stella

                nuova.  Brunowsky  era  un  meteorologo,  e  sulle  prime  Keplero

                pensò che avesse preso un abbaglio, ma decise di osservare la

                sera stessa con i propri occhi.Venne però tradito dal tempo: la

                notte  era  nuvolosa,  e  la  pioggia  e  le  nuvole  impedirono  le
                osservazioni fino al successivo 17 ottobre. Nel riportare l’attività

                delle  notti  seguenti,  egli  non  tralasciava  di  descrivere  lo

                strumento utilizzato: un sestante di ferro, con un errore costante

                di 4΄, dovuto a un puntatore storto.

                   Nel  resoconto  della  sua  terza  osservazione,  possiamo

                apprezzare la scaltrezza dell’astronomo, motivata dalla brama di

                dati  più  precisi.  Quella  notte,  difatti,  Keplero  osservò  la  nova

                insieme  a  Franz  Tengnagel,  nel  Parco  imperiale  di  Praga.  Si

                ricordi che Tengnagel era il cognato arrogante e ottuso di Tycho

                Brahe,  colui  che  aveva  sperato  di  diventare  l’erede

                dell’eccezionale lavoro compiuto dal suocero, e che per questo
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