Page 248 - Keplero. Una biografia scientifica
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una simile riflessione è cruciale nel contesto in cui Keplero è
immerso, in cui il concetto di «progresso scientifico» si sta
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appunto affacciando alla scena . Keplero è conscio del fatto che
l’avanzamento dell’astronomia è stato tutt’altro che lineare, e tra
le cause di tale andamento indica l’isolamento in cui lavorarono
i grandi scienziati dell’Antichità. Eppure, egli dichiara di credere
in una costruzione progressiva della conoscenza e identifica
nell’avvicendarsi delle teorie scientifiche, di volta in volta
dichiarate migliori delle precedenti, la prova di una profonda
convinzione: pur se in maniera approssimata, esse contengono
una qualche immagine oggettiva del mondo esterno.
Nel De stella nova, invece, Keplero riflette sulla definizione di
ciò che deve essere oggetto di analisi scientifica, soffermandosi
sui concetti di causa e di caso, e rifiutando ogni tipo di
estremismo ideologico. Difatti, da un lato, ricercare
interconnessioni causali per qualunque aggregato di eventi può
portare l’uomo alla creazione di pseudoscienze, tra le quali
Keplero cita l’astrologia; ma dall’altro, concepire ogni
successione di avvenimenti come un puro accadimento casuale,
tra infinite possibilità ugualmente probabili, equivale a
rinunciare alla possibilità di fare scienza.
Nel Somnium, infine, Keplero si propone, grazie a una
originale intuizione, di scardinare nel lettore le consuete
sicurezze sulla corrispondenza tra quanto si avverte con i propri
sensi e la reale essenza della natura. Una volta «destrutturato»,
privato del cosiddetto senso comune, chi legge può finalmente
apprezzare la nuova astronomia copernicana. Il semplice testo,
una breve favola fantascientifica, ha una rivoluzionaria capacità
comunicativa, e proprio per questo venne immediatamente