Page 194 - Keplero. Una biografia scientifica
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di fornire al lettore gli strumenti tecnici – mutuati da
matematica, geometria e scienza degli armonici – necessari per la
comprensione del seguito dell’opera.
Fin dalle prime pagine, Keplero sostiene che il linguaggio più
corretto nell’analisi dei problemi relativi alla musica è quello
geometrico. La geometria era stata utilizzata sin dall’Antichità
per descrivere i fenomeni astronomici. Keplero si preoccupa
allora, nel primo Libro dell’Harmonice mundi, di mostrare la
sua utilità anche nell’ambito della scienza degli armonici. Gli
studiosi che prima di lui si erano occupati di teoria musicale
avevano sempre prediletto il linguaggio dell’aritmetica,
basandosi sulla tradizione pitagorica e sulla classica suddivisione
del quadrivio, che vedeva una affinità tra aritmetica e musica, e
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tra geometria e astronomia .
Keplero sottolinea, invece, come aritmetica e geometria si
differenzino tra loro perché, mentre la seconda è una scienza
adatta a studiare fenomeni di tipo continuo, l’aritmetica si limita
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alla descrizione di quantità discrete . Poiché classifica il suono
come un fenomeno continuo, egli ritiene la geometria più
efficace per un modello musicale. Inoltre
i numeri sono inferiori alle figure e alle proporzioni geometriche sia sul
piano metafisico che epistemologico. I numeri non hanno esistenza nelle
cose fisiche […] sono perciò astratti […]. Ma questo non è vero per
figure e proporzioni geometriche: come copie imperfette, esse esistono
nelle cose fisiche, e la mente o l’anima le riconosce e classifica
riportandole agli archetipi divini in essa impiantati. 56
Keplero è abituato, come ogni astronomo classico, a impostare i
problemi secondo il metodo geometrico; il linguaggio
geometrico costituisce ormai la base consolidata del