Page 189 - Keplero. Una biografia scientifica
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complesso, ma che non esitiamo a catalogare tra i classici
dell’astronomia. L’Harmonice è invece l’espressione di un
progetto universale, con il quale Keplero intende mostrare come
le leggi dell’armonia si possano scorgere in ogni aspetto del
creato. Lungo lo svolgersi dei cinque Libri che lo compongono
si ritrovano, infatti, le stesse relazioni armoniche, applicate di
volta in volta alla geometria, alla politica, alla musica,
all’astronomia o all’astrologia. Per poter comprendere il piano
generale dell’opera, è dunque necessario abbattere qualsiasi
stereotipo intellettuale che tenti di separare le singole discipline.
In caso contrario, si avrebbe la sensazione di un discorso
continuamente interrotto, perché nell’Harmonice le riflessioni
sul miglior modo di governare uno Stato, o sulla
regolamentazione delle sanzioni, fanno seguito alla
classificazione dei poliedri regolari e precedono i Capitoli
dedicati agli influssi dei pianeti.
Dover giustificare, in un contesto così variegato, una legge
razionale, crea nel lettore moderno un certo sconcerto. Secondo
alcuni storici, tra i quali spicca per scetticismo Eduard
Dijksterhuis, è addirittura da escludere che l’Harmonice mundi
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rivesta un effettivo interesse scientifico . Secondo altri, Keplero
scoprì quasi casualmente la terza legge, e la inserì poi in questo
libro «dedicato alla musica», in modo da poterla dare al più
presto alle stampe. Molti contemporanei di Keplero, che pure
erano più abituati a trattazioni in cui la scienza era
profondamente impregnata di filosofia, politica, teologia e studi
astrologici, non si accorsero affatto della presenza della terza
legge in questo testo. Lo storico Gerald Holton scrive che
persino Newton ne sottovalutò l’importanza «introducendo la