Page 180 - Keplero. Una biografia scientifica
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coppia di numeri che rappresenta un’ottava, cioè il numero che
rappresenta una frequenza e il suo doppio, e chiamati a e c i due
valori per cui vale a = 2c, si può individuare un terzo termine
intermedio b, che risulterà differente a seconda del metodo
scelto per ricavarlo. Effettuando una suddivisione di tipo
armonico, per la quale vale: (a - b)/(b - c) = a/c, si ricava che b =
4/3c. Per esempio, quando c = 3w, si ha che a = 6w e b = 4w. Se
si utilizzano questi rapporti per suddividere la corda di un
monocordo, cioè se si sposta il ponticello in modo che la corda
resti divisa in due parti, di cui la prima risulti pari ai 4/3 della
seconda (corrispondente al rapporto b/c), o la prima pari ai 6/4
= 3/2 della seconda (a/b) o, ancora, la prima pari al doppio della
seconda (a/c), pizzicando i due segmenti contemporaneamente,
si possono ascoltare rispettivamente gli intervalli detti di quarta,
quinta e ottava.
Allo stesso modo, se si effettua una suddivisione aritmetica,
deve valere: (a - b) = (b - c). In tal caso b = 3/2c. Posto ora c =
2w’, si può facilmente verificare che i rapporti che si ricavano
sono gli stessi della divisione armonica.
Le particolari proporzioni matematiche esistenti tra i numeri
che rappresentano gli intervalli musicali erano, agli occhi di
Pitagora, più che sufficienti per giustificare il loro particolare
effetto di consonanza. Questo tipo di approccio, esclusivamente
matematico, fu seguito da numerosi teorici, tra i quali Giuseppe
Zarlino, Rameau, Sauveur, Vallotti e Padre Martini. Con il
tempo, a esso si affiancò una ricerca di carattere empirico.
Da un lato si avanzò l’ipotesi che gli intervalli allora
consonanti, cioè unisono, quarta, quinta e ottava, fossero
individuati dai rapporti tra i primi quattro numeri naturali (1/2,