Page 179 - Keplero. Una biografia scientifica
P. 179
34
Josquin Des Prez , e alle composizioni dell’inglese John
Dunstable. Fu infine Mersenne, nel XVII secolo, a sostenere per
primo l’esistenza di una scala di diversi gradi di consonanza e a
escludere una reale dicotomia tra intervalli consonanti e
35
dissonanti .
Con il tempo, le regole compositive si sono evolute,
emancipandosi dagli stretti vincoli medievali. Tuttavia, in
generale, nella composizione di un discorso musicale ci si farà
guidare dalle consonanze. Esse possono essere di tipo armonico,
quando le note prescelte vengono suonate
contemporaneamente, cioè quando sul rigo si trovano nella
stessa posizione rispetto alla verticale; o di tipo melodico,
quando le note si susseguono nel tempo, seguendo sul rigo un
percorso orizzontale.
Stabilire quali tipi di intervalli siano percepiti come
consonanti, determinare a quali frazioni numeriche essi
corrispondano, fornire una valida spiegazione del perché questi
e solo questi ci diano una sensazione piacevole e, infine,
formulare una teoria in grado di spiegare in quale modo questa
sensazione piacevole sia provocata divennero importanti
traguardi della ricerca filosofica e scientifica sin dai tempi di
Pitagora, e ancora agli inizi del Seicento costituivano un fertile
terreno di dibattiti, contribuendo sia allo sviluppo del metodo
sperimentale sia alla ricerca nel campo della fisiologia acustica.
Per comprendere il ruolo svolto da Keplero in queste
ricerche, può essere utile riassumere in breve come, durante i
secoli, si fosse formalizzato il problema. Le prime considerazioni
risalgono proprio a Pitagora, il quale riduceva il fenomeno della
consonanza a una pura questione matematica: considerata una